Preoccupante lo stato della nostra sanità
Mercoledì 9 Marzo si è tenuta in sala consigliare del Comune di Sona una partecipata assemblea sullo stato dei Servizi di cura alla persona del nostro territorio anche alla luce della proposta di riforma della sanità in discussione in Consiglio Regionale.
L’incontro, organizzato dal Gruppo Consigliare Partito Democratico e dalla lista civica Nuove Prospettive, è stato introdotto dal Consigliere Enrico Cordioli e moderato da Daniele Giacomazzi ed ha visto come relatori Massimo Valsecchi e la Consigliera Regionale del Partito Democratico Orietta Salemi. Hanno preso la parola anche il Dott Francesco Paolo Schiera, Alfredo Cottini vicepresidente del SOS di Sona, Sonia Todesco della CGIL, il Dott. Orcalli già Primario di Chirurgia dell’Ospedale di San Bonifacio, il Dott. Tubini Direttore Amministrativo della Clinica Pederzoli, Luca Trentini Vicesindaco di Nogarole Rocca e molti altri cittadini ed operatori del settore.
Il numeroso pubblico ha partecipato con una forte attenzione e preoccupazione alle varie testimonianze che hanno messo in luce lo smantellamento della quantità e qualità servizi socio-sanitari del nostro territorio. Le criticità emerse riguardando la scellerata scelta di aver messo in piedi un sistema ospedaliero a “due gambe” con due strutture, quella di Bussolengo e quella di Villafranca, che proprio per la frammentazione degli investimenti non consentono di assicurare la qualità e sopratutto la tempestività degli interventi salva-vita. Scelte sbagliate che hanno portato ad una realtà dei servizi imbarazzante se paragonate alla miglior qualità e lungimiranza delle altre ULSS Veronesi che hanno operato scelte di concetrazione dei servizi per migliorarne i servizi per il cittadino (es. polo ospedaliero di S Bonifacio). Per non parlare della scelta sciagurata fatta dalla nostra Ulss di abbandonare lo screening per la prevenzione dei tumori al seno, all’utero e al colon per biechi calcoli economici che hanno portato a bilanci positivi ma ad un gravissimo deterioramento dei servizi a discapito dei cittadini. Da ultimo, non certo per importanza, è stato sottolineato la riduzione della qualità dei servizi alla persona con disabilità, con un danno economico e sociale alle famiglie, e lo svilimento delle tante associazioni di volontariato (es. SOS di Sona) il cui preziosissimo lavoro non solo è poco valorizzato ma è spesso privo di certezze.
Complessivamente, il dato più allarmante è la grave disomogeneità tra i servizi socio-sanitari offerti ai cittadini della ex Ulss 22 rispetto a quelli dei vicini territori della stessa provincia di Verona. Una disuguaglianza che il progetto di riforma della sanità regionale in discussione (PDL n. 23) non sembra poter colmare perché allontana ancora di più i luoghi decisionali dal territorio. “Il tentativo della Giunta Zaia di approdare rapidamente a un nuovo assetto del sistema socio sanitario veneto, senza una verifica di cosa funziona e cosa no nella sanità veneta attuale – afferma la consigliera Salemi – è fallito dopo che la proposta di legge di un unico soggetto di governo della Sanità, l’azienda 0, e il passaggio da 21 a 7 Ulss provinciali ha incontrato critiche e resistenze, specie da parte delle conferenze dei sindaci e degli operatori del settore. In particolar modo questo nuovo modello di governance, sembra minare proprio quell’integrazione dei servizi di cura e assistenza alla persona che ha garantito negli anni la qualità del sistema socio sanitario veneto. Inoltre, la recente nomina dei direttori generali e l’ organizzazione del Veneto in 9 ulss, invece che 7, con disparità di assetto tra una provincia e l’altra, ha aperto ulteriori nuovi scenari nella ridefinizione degli ambiti territoriali di cura, con relativa necessità di comprendere come organizzare i servizi tra ospedali e distretti, tra cure primarie e attività di assistenza.
In particolare il territorio di Sona, che insiste sulla ex Ulss 22, ora entrata a far parte della cosiddetta Ulss Scaligera, attende una parola definitiva sul nodo storico del cosiddetto “ospedale a due gambe”: ormai la riforma in atto dovrà definire, una volta per tutte, le competenze degli ospedali di Villafranca e Bussolengo proponendo con chiarezza la differenziazione dei sevizi di cura e di assistenza alla persona.Serve pertanto tornare a discutere la proposta di riforma con chi opera nei territori, a partire dalla verifica del piano socio sanitario esistente, perché davvero il progetto possa essere all’altezza dei nuovi e sempre più cogenti bisogni dei cittadini.”
In particolare il territorio di Sona, che insiste sulla ex Ulss 22, ora entrata a far parte della cosiddetta Ulss Scaligera, attende una parola definitiva sul nodo storico del cosiddetto “ospedale a due gambe”: ormai la riforma in atto dovrà definire, una volta per tutte, le competenze degli ospedali di Villafranca e Bussolengo proponendo con chiarezza la differenziazione dei sevizi di cura e di assistenza alla persona.Serve pertanto tornare a discutere la proposta di riforma con chi opera nei territori, a partire dalla verifica del piano socio sanitario esistente, perché davvero il progetto possa essere all’altezza dei nuovi e sempre più cogenti bisogni dei cittadini.”
Siamo certi che anche l’Amministrazione Comunale, che pur non volendo intervenire era presente in sala con il Vicesindaco Caltagirone, possa e debba farsi carico di dare voce alla preoccupazione dei cittadini e delle associazioni.
Per questo il Gruppo PD-NP intende farsi promotore di una forte iniziativa, su ogni livello territoriale, volta a migliorare la qualità della sanità per i cittadini del nostro comune e dell’Ulss 22.