Sul finanziamento della politica bisogna correggere le regole
di Anna Finocchiaro
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La vicenda che ha coinvolto la Lega ha riportato al centro dell’opinione pubblica la questione del finanziamento della politica. Sulle questioni del bilancio del Carroccio dico solo che sarà la magistratura a chiarire le responsabilità. Per quello che ci riguarda, abbiamo chiesto le dimissioni di Rosy Mauro da vice presidente di Palazzo Madama per difendere la credibilità del Senato e per il bene delle istituzioni. Ma è evidente quanto sia urgente e necessario rivedere le norme che regolano il finanziamento dei partiti. Dobbiamo fare presto, prestissimo. Se non interveniamo, a rischio non sono solo i partiti ma la democrazia come l’abbiamo conosciuta.
Bisogna operare su due versanti. Serve la certificazione dei bilanci dei partiti da parte di una autorità riconosciuta e terza. E poi c’è anche la fondamentale questione della democrazia interna ai partiti: il tema è quello del loro funzionamento, della loro trasparenza. In Parlamento si approvino a breve nuove regole. Ma facciamo attenzione a non illuderci che la democrazia viva senza risorse pubbliche: se si abolissero potrebbero vivere solo i partiti di miliardari, ovviamente a impronta personalistica, o i partiti finanziati illecitamente.
Il tema non è l’abolizione delle risorse pubbliche per la politica (ci sono in tutti i paesi occidentali), ma la loro razionalizzazione (e ricordo che sono state di recente tagliate di molto) e la trasparenza dei bilanci.
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