Riforme: il PDL non le vuole, fa solo propaganda
di Anna Finocchiaro, 14 giugno 2012
Sulle riforme costituzionali non è possibile agire con leggerezza, nè fare giochetti per pura strategia politica. Il testo uscito dalla Commissione Affari Costituzionali sulle riforme istituzionali (e arrivato questa settimana in aula) risponde ad aspettative manifestate in forma più o meno appariscente dall’opinione pubblica: dalla maggiore efficienza del Parlamento alla riduzione degli effetti del bicameralismo perfetto, dalla riduzione del numero dei parlamentari all’attribuzione di maggiori poteri al Presidente del Consiglio. Tutto ciò risponde anche ad un’aspettativa popolare. E l’approvazione del testo sulle riforme costituzionali era stata posta dal Pdl come precondizione per arrivare a una nuova legge elettorale. La proposta improvvisamente presentata da Berlusconi e Alfano sul semipresidenzialismo ha avuto come effetto di mettere pericolosamente in discussione tutto il lavoro fatto fin ad ora.
Per questo ho chiesto con fermezza che si ritirasse la proposta sul semipresidenzialismo o che si tornasse a discuterne in Commissione lavorando ad una legge costituzionale che introduca un referendum di indirizzo sul sistema semipresidenziale. Il semipresidenzialismo non è la scelta del Pd, ma se se ne deve discutere credo sia meglio chiedere ai cittadini cosa pensano di un cambiamento così radicale. Io comunque, continuo a pensare che la priorità sia una nuova legge elettorale che cancelli il Porcellum. Ho paura che se continueremo a perdere tempo non riusciremo ad ottenere questo risultato.
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