Propaganda leghista

E’ partito il gioco della propaganda leghista per dare la colpa al Governo Monti per i tagli al Comune di Verona. Ed è colpa sempre di Roma se il Comune aumenterà le tasse.

Nel tentativo di allontanare l’amaro calice, Tosi precisa: “noi avremmo anche voluto fare una forma di ribellione all’IMU, ma non avremmo potuto proteggere i veronesi dalle eventuali conseguenze del mancato pagamento” e aggiunge “faremo in modo di spiegare ai veronesi come stanno le cose, che la nostra parte politica a Roma si è opposta al decreto”.

Perché queste precisazioni? Perché qualcuno in Comune ha scoperto la pentola: “come non alzare le tasse a cinque mesi dalle elezioni?” Meglio scongiurare la tassa sulla prima casa prima di andare al voto perché “farlo ora a pochi mesi dalle elezioni sarebbe un suicidio”.

Cosa emerge da tutto questo?

1.     Riepilogo storico: l’Imu non è un’invenzione di Monti, ma era già prevista nei decreti sul federalismo fiscale, per volontà ed opera di Bossi, Calderoli e Maroni, con debutto nel 2014, dopo le elezioni, ovviamente. Rispetto alla vecchia Ici, le novità dell’Imu erano le modalità di pagamento, quattro rate anziché due;

2.     La Lega propone ufficialmente di non pagarla, ma chi non la paga rischia gravi conseguenze. Una confusione enorme, si invitano i cittadini a rischiare le punizioni;

3.     Tosi “farà capire ai veronesi che la sua parte politica a Roma si è opposta al Decreto”. Oibò, per anni ha fatto di tutto per non essere associato alla Lega per evitare di essere additato come responsabile del loro disastro e adesso? E’ tornato a casa. Anzi non si è mai allontanato!

La tassa è iniqua, sarà dura per tutti, non finanzia completamente i Comuni…tutte cose vere. Ma sarebbe stata introdotta subito se il Governo che Tosi reggeva mentre faceva finta di prenderne le distanze avesse lasciato i conti in ordine? Se la Lega avesse fatto pagare gli evasori che invece ha premiato con lo scudo fiscale e con i vari condoni, oggi saremmo in queste condizioni?

Pagare non fa piacere a nessuno, soprattutto ai tanti contribuenti onesti, e ovviamente tanti leghisti, che subiranno perché i compagni di Tosi a Roma distruggevano la cassa e premiavano i furbi.



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