Piano in 5 punti per il lavoro e l’economia reale
Un piano in cinque punti per il lavoro e l’economia reale. È la proposta lanciata da Pier Luigi Bersani a Torino, nel corso di un incontro con sindacati e lavoratori al Sermig.
Al primo punto la liquidità. Serve un rafforzamento finanziario delle imprese e per questo il leader PD lancia la proposta di emissione di titoli del Tesoro sul modello di Btp Italia per pagare i crediti arretrati delle piccole e medie imprese nei confronti della pubblica amministrazione.
Secondo punto un grande piano di piccole opere che realizzino gli enti locali con una deroga al Patto di stabilità interno, che possano partire subito rivitalizzando l’economia e riguardino soprattutto la riqualificazione di scuole e ospedali.
Terzo punto un rilancio dell’economia verde, di progetti per l’efficienza energetica e riqualificazione degli edifici a fini ambientali.
Quarto, lo sviluppo della banda larga perché il nostro Paese si adegui finalmente alle altre realtà europee.
Infine un piano che si potrà chiamare Industria 2020 e che preveda aiuti alle imprese, anche attraverso il credito di imposta per la ricerca, per rilanciare l’innovazione.
Un piano fondamentale perché il problema più urgente per il nostro Paese, che riguarda drammaticamente soprattutto i giovani, è il lavoro. E per lavoro, ha sottolineato il Segretario nel suo intervento, non si intende solo un modo per mantenere se stessi e i propri cari, ma la propria dignità e libertà. Ecco perché “trovo allucinante” che il tema non trovi spazio in questa campagna elettorale, caratterizzata finora da “cabaret e politicismi”.
Certo, ha aggiunto Bersani, sono importanti anche le regole del mondo del lavoro, soprattutto quelle che riguardano l’eccessiva precarizzazione. Quindi il leader PD ha rilanciato la proposta di far pagare di più un’ora di lavoro precario rispetto ad un’ora di lavoro stabile, in modo da creare meccanismi di convenienza per le imprese che stabilizzano i lavoratori.
Inoltre, è tornato a sottolineare il Segretario, occorre cambiare l’impianto del nostro sistema fiscale, facendo pagare di più le rendite immobiliari e alleggerendo il lavoro. E soprattutto incoraggiare la fedeltà fiscale, con meccanismi di tracciabilità e trasparenza.
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