Una precisazione

In seguito all’articolo apparso su L’Arena giovedì 3 gennaio a firma di Federica Valbusa, il cui testo è presente anche sul nostro sito al seguente link, è doverosa una precisazione.

Premetto che nelle righe che seguono non vi è alcuna nota polemica o critica nei confronti della giornalista, si è trattata di una conversazione/intervista telefonica nella quale si sono dette molte cose, e che ovviamente per motivi di impaginazione sono state condensate in poche righe.  Quello che la giornalista riporta è stato esattamente quello che il sottoscritto ha detto, parlando però in generale, sulle strategie che i vari partiti o liste civiche potrebbero mettere in atto ora che è stata ufficializzata la votazione con il doppio turno. Ho anche aggiunto, però, che il PD non cercherà alleanze in caso di ballottaggio, sia dovessimo essere noi a concorrere sia che dovessimo rimanere fuori.

Dovessimo accedere al ballottaggio, cercheremo di ottenere il consenso delle altre parti ma certamente non promettendo poltrone o incarichi, bensì cercando di accogliere alcuni punti dei loro programmi elettorali se questi coincideranno o non saranno in contrasto con il nostro. Nel caso in cui, invece, dovessimo rimanere fuori dalla corsa a due, consiglieremo i nostri elettori di votare per quel candidato sindaco che avrà recepito alcuni dei nostri punti del programma. Ma anche su questo ci sono dei limiti legati alle persone.

Mirko Ambrosi – coordinatore del Circolo di Sona del Partito Democratico


Elezioni, si voterà con il doppio turno

Articolo apparso su L’Arena, giovedì 3 gennaio, a firma di Federica Valbusa

 

SONA. Entra nel vivo la sfida tra i partiti con diverse novità: i cinque movimenti civici guadagnano peso in vista del nuovo meccanismo delle urne – Elezioni, si voterà con il doppio turno

A Sona si voterà con il doppio turno. E sarà una prima volta. L’enigma sul sistema elettorale è stato sciolto pochi giorni prima di Natale, con la pubblicazione dei dati demografici raccolti attraverso l´ultimo censimento della popolazione, datato 2011. Per la Gazzetta Ufficiale, i cittadini residenti nel territorio sonese sono 17.030: per questo motivo, alle prossime amministrative verranno adottate le modalità di voto previste per i Comuni sopra i 15 mila abitanti.
La novità più importante riguarda la possibilità del ballottaggio.
Il maggioritario a doppio turno, infatti, prevede che, qualora nessun candidato sindaco riesca ad ottenere la maggioranza assoluta, si torni alle urne per scegliere fra i due candidati più votati.
Due sono gli aspetti politicamente rilevanti del nuovo sistema elettorale: già al primo turno, uno stesso candidato potrebbe essere sostenuto da più liste a lui collegate; e al secondo turno i candidati in ballottaggio potrebbero collegarsi a liste ulteriori.
Con la certezza del doppio turno, seguita all´ufficializzazione dei dati del censimento, Sona è entrata nel vivo della campagna elettorale.
All´interno dei diversi schieramenti, il principale tema di discussione è quello delle alleanze: occorre decidere se cercare aggregazioni fin da subito o proporsi da soli al primo turno, per poi aggregarsi ad altre liste in caso di ballottaggio.
Il problema non interessa solo i partiti, ma anche i movimenti civici. Gianluigi Mazzi di «PerSona al centro» afferma: «Secondo me è importante che le civiche percorrano strade di aggregazione. La soluzione migliore sarebbe quella di mantenere la differenziazione di identità fra i vari gruppi, accordandosi però sullo stesso candidato sindaco da sostenere tutti insieme». E conclude: «In alternativa, si potrebbe pensare a un´unica grande lista, come era successo nel 2008 con l´esperienza dell´Incontro».
I movimenti civici che stanno prendendo forma nel panorama politico locale sono cinque: «PerSona al centro», che è stato fondato da Gianluigi Mazzi, Gianmichele Bianco e da Gianfranco Dalla Valentina; «Progetto Comune», che vede fra i soci fondatori anche l´ex sindaco Flavio Bonometti e l´ex consigliere di maggioranza Alberto Giovanzana; «Il Maestrale», che probabilmente tornerà in campo con nomi nuovi e volti giovani; «Insieme per Sona», che è stata lanciata dal consigliere di minoranza Renato Farina; e «Valore famiglia», costituita da genitori impegnati negli istituti comprensivi di Sona e Lugagnano.
Nel Pd si discutono strategie, ma non è ancora stato deciso nulla di definitivo: «Stiamo lavorando a una nostra lista», spiega il coordinatore Mirko Ambrosi, «ma siamo anche in contatto con altre forze. Penso che, se vogliamo aspirare a vincere, dovremo stringere delle alleanze: con il turno unico avremmo dovuto farlo subito, con il doppio turno possiamo farlo anche in un secondo momento. Per ora, comunque, i giochi sono tutti da fare».
La Lega Nord, che potrebbe essere affiancata da una lista Tosi, ha deciso di riconfermare la candidatura del sindaco uscente Gualtiero Mazzi: «Il mio obiettivo», afferma lui, «è ottenere subito la maggioranza assoluta».
In questi giorni si è diffusa la notizia che Mazzi potrebbe essere nella lista del Carroccio anche per le elezioni politiche.
A questo proposito, il primo cittadino sonese chiarisce: «Se dovessi essere eletto a Roma, ipotesi remota, sarei costretto a lasciare uno dei miei incarichi, perché non riuscirei ad occuparmi di tutto: porterei avanti il mio impegno nel Comune di Sona e abbandonerei il mio ruolo di assessore in Provincia, l´unico per cui attualmente percepisco un’indennità».
All’nterno del Pdl, che nel 2008 aveva vinto le elezioni insieme alla Lega, regna l´incertezza. «Ci stiamo confrontando un po´ con tutti», afferma il coordinatore Carmelo Pantano, «e attendiamo di vedere i risultati delle politiche».


Monti: lascia stare il PD

a cura del senatore Paolo Giaretta

 

Tra il dire ed il fare spesso c’è di mezzo molto di più del mare. Ci sta un saper fare che si costruisce sull’esperienza specifica. Le vicende dell’iniziativa politica di Monti dimostrano che anche quello del leader politico è un mestiere che richiede capacità ed esperienza e non si improvvisa, ai livelli bassi come a quelli alti. Si può essere un ottimo capo del governo ma non è immediato il passaggio a leader politico. Come il viceversa: Berlusconi  è stato certamente un leader politico di successo ma è stato un pessimo governante.

Le ultime uscite di Monti sono state francamente infelici, e lo dice uno che lo ha sempre difeso in passaggi parlamentari dell’ultimo anno molto delicati.

E’ sempre sbagliato fare le classifiche in casa d’altri, specie in un Partito come quello Democratico che cerca di meritarsi sul serio l’aggettivo qualificativo.

Le primarie le abbiamo fatte sul serio, nomi di eso sono rimasti fuori dalla competizione elettorale. Altri come SEL ci hanno imitato, ma sembra che poi i risultati che non piacciono si cambino: Ulivieri le ha vinte in Toscana, ma verrebbe retrocesso per far posto a compagni più fidati…

Il PD va preso com’è, con il suo pluralismo che è segno di vitalità democratica. Dividerlo in buoni e cattivi è veramente di cattivo gusto e sbagliatissimo politicamente. Nessuno può saperlo meglio di Monti che ha visto all’opera un partito che lo ha sostenuto anche su decisioni molto impopolari e con un impatto pesante socialmente. In parlamento hanno votato tutti, da quelli che la pensano come Fassina a quelli che la pensano come Ichino. E Bersani ha dimostrato di saper garantire una linea responsabile. Penso anch’io che la CGIL abbia dei tratti conservativi che andrebbero superati e che non servono a difendere quella larga parte di lavoratori che delle attuali tutele non godono. E tuttavia immaginare che per questo un grande sindacato debba essere emarginato o silenziato è un grave errore, di fronte alle tensioni sociali che si dovranno purtroppo gestire ancora per un lungo periodo dinnanzi a noi.

La politica è cosa complicata e certamente Monti lo sta provando visto la fatica e l’incertezza con cui procede la messa in campo della compagnia del centro, con faticose mediazioni e retromarce. Vedremo la qualità delle liste, il loro tasso di novità, vedremo svilupparsi anche la proposta programmatica. Per il momento mi sembra che non ci siano cose così innovative rispetto alle tradizioni faticose dei partiti per poter dare lezioni agli altri. “Salendo” in politica si fa un altro mestiere, non si gode più di una sorta di extraterritorialità politica di cui si è potuto giovare Monti in questo anno di governo e bisogna accettare la normale dialettica politica.

Siccome Monti è stato chiaro nello scegliere il campo delle possibili alleanze post elettorali (certamente no con il PDL e sì con il PD) è legittima l’aspirazione a continuare ad essere il Presidente del Consiglio in un’alleanza di centrosinistra ma dovrà riconoscere che se il PD sarà il primo partito, probabilmente di gran lunga, bisognerà rispettare la volontà dei cittadini.

Vorrei soprattutto che si evitasse un grave errore che in questi giorni si è verificato: scompare Berlusconi come avversario principale e sembra che la vera contrapposizione sia tra Bersani e Monti. Stiamoci attenti perché lo scenario potrebbe anche cambiare radicalmente: alleanza ricostruita tra PDL e Lega e un altro Presidente del Consiglio…A quel punto i rischi al Senato in particolare aumenterebbero di molto.

Molto bene l’incontro Bersani/Renzi: è quello che si aspettano i nostri elettori.


A quanto ammontano le penali?

Caro Cigolini, basta chiacchiere, a quanto ammontano le penali?
La scelta della Regione su Cà del Bue che il direttore di Agsm Cigolini definisce “tardiva” altro non è che la logica conseguenza delle politiche poco lungimiranti che l’azienda pubblica che lui dirige ha attuato sulla base degli indirizzi sbagliati forniti dall’amministrazione comunale leghista. L’emendamento ad hoc presentato dal Partito Democratico in Regione non ha fatto altro che fare saltare il castello di sabbia che Lega e Pdl avevano costruito in questi anni sulla base di logiche spartitorie (tu mi dai quello e io ti faccio fare quell’altro) piuttosto che sulle progettualità per il territorio. Il voto in Regione prende dunque atto che per Verona e il Veneto occorre una diversa politica di gestione dei rifiuti. Tutto il resto sono chiacchiere. In quanto tecnico Cigolini avrebbe fatto più bella figura se si fosse battuto per far prendere in considerazione le alternative all’incenerimento che egli invece ha escluso a priori. Non è da ieri che si conosce l’inutilità degli inceneritori. Così come oggi farebbe più bella figura se invece di brandire la minaccia di penali da pagare dicesse chiaramente a quanto esse ammontano. Sono i 9 milioni paventati da Tosi nella lettera a Zaia? Se il contratto è stato firmato le penali devono essere già note. Se invece non è stato firmato tutto è ancora in discussione. Queste informazioni devono essere messe a disposizione dei consiglieri e dei cittadini in maniera trasparente. Il tempo dell’opacità e del “fasso tuto mi” è finito.
Michele Bertucco, capogruppo Pd in Comune di Verona
Stefano Vallani, consigliere comunale Pd Verona


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