Pubblica Amministrazione

di Ettore Rosato (Deputato del Partito Democratico)

 

Per effettuare un’operazione di importazione o esportazione si devono presentare circa 68 istanze a 18 amministrazioni differenti (talvolta anche contenenti informazioni identiche o simili); e nel caso del settore agroalimentare le istanze sono circa 77. La Pubblica amministrazione è percepita come una zavorra dai cittadini, una macchina in cui burocrati svolgono compiti di routine privilegiando il puntuale rispetto delle lunghe procedure al vero obiettivo che è essere utili ai cittadini.

Per questo il Partito Democratico pensa piuttosto ad una Pubblica Amministrazione come un sistema ramificato ma snello, che riduca gli inutili passaggi dei cittadini da un ufficio all’altro. E’ necessario prevedere nuove norme sulla trasparenza e sull’accesso alla documentazione anche via web; introdurre forme di open government con l’adozione di best practies internazionali e una migliore valutazione sull’operato interno dei soggetti.

Il PD è contrario all’introduzione di nuovi adempimenti burocratici e favorisce la nascita di sportelli unici per imprese e per le dogane e di altre strutture operative che facciano comunicare tra loro ogni singolo pezzo della PA.

Con Pierluigi BersaniL’Italia giusta (clicca qui per leggere le proposte del PD per una Pubblica Amministrazione più efficiente)

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Patto di stabilità

di Ettore Rosato (Deputato del Partito Democratico)

 

Il 2013 sarà un anno difficile per i Comuni e le Province italiane: accanto alla riduzione dei trasferimenti, sono aumentate le emergenze alle quali serve dare una risposta (politiche sociali e attive del lavoro). Inoltre un’applicazione rigida del Patto di Stabilità sta bloccando molti interventi che le Autonomie locali sarebbero in grado di affrontare economicamente. Solamente le Provincie hanno 2 miliardi di euro fermi a causa del Patto interno e sono 350 milioni le fatture che non possono essere pagate per lavori già effettuati. Il Partito Democratico lavorerà per un nuovo Patto per lo sviluppo e la crescita che rendano le città più moderne attraverso investimenti mirati in infrastrutture che rendano gli ambienti urbani più accoglienti per le famiglie e per le imprese. Serve escludere dal computo del Patto di Stabilità interno le spese sostenute per gli eventi atmosferici eccezionali (per non aggiungere una beffa al danno), per l’edilizia scolastica e per il riassetto idrogeologico.

Occorre reintrodurre la norma che consenta alla Cassa Depositi e Prestiti di anticipare i pagamenti alle imprese e inserire la possibilità per i Comuni di conferire beni immobili o partecipazioni azionarie alla Cassa Depositi e Prestiti in cambio di contanti o di opere pubbliche pagate già dalla Cassa.

Bisogna eliminare tutti i vincoli gestionali ed organizzativi che limitano l’autonomia degli Enti Locali e che non hanno alcun effetto sui saldi di finanza pubblica, e prevedere forme di esternalizzazione della spesa che non alterino lo stock di debito.

Per i Comuni più piccoli (sotto i 5.000 abitanti) vanno favorite gestioni associative che mettano in rete alcuni servizi, così da ridurre i costi amministrativi. In ogni caso, per loro l’applicazione del Patto di Stabilità con queste regole – ad oggi – significa rendere difficile la sola sopravvivenza dei servizi essenziali: bisogna prevedere lo stralcio di quelle norme.

Con Pierluigi Bersani L’Italia giusta (leggi qui le proposte PD a sostegno della crescita a partire dai Comuni)

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Liberalizzazioni

di Ettore Rosato (Deputato del Partito Democratico)

 

Un’Italia più giusta passa anche attraverso l’apertura alla concorrenza dei mercati chiusi o in regime di monopolio. Bisogna dare più potere e libertà ai consumatori e rafforzare la presenza delle Autorità di vigilanza e controllo in alcuni settori di grande impatto sociale. Pierluigi Bersani è stato l’autore delle prime – e finora uniche – vere liberalizzazioni di questo Paese, e il Partito Democratico intende continuare su quel cammino iniziato nel 2006.

Dopo che in quell’occasione si aprì la concorrenza sui farmaci da banco (con l’apertura delle parafarmacie e dei corner nella grande distribuzione), il PD vuole liberalizzare la vendita di tutti i medicinali che sono a carico del cittadino (in modo da ridurne i costi) e consentire alle farmacie di stabilire un orario di apertura al pubblico maggiore rispetto al minimo. Nel settore energetico, poi, l’Unione europea e l’Autorità di garanzia hanno già segnalato la necessità di separare la proprietà della rete di trasporto del gas dalla proprietà degli stoccaggi; questa liberalizzazione porterebbe a far risparmiare fino a 4 miliardi di euro ai cittadini.

Negli ultimi anni le banche hanno aggravato le voci di costo di gestione di un conto corrente (singole operazioni, canone bancomat o carta di credito, commissioni). Nel 2007 Bersani aveva garantito la portabilità gratuita dei mutui, che va oggi confermata e rafforzata. In questa direzione il PD propone la portabilità gratuita dei conti correnti, l’abolizione di tutte le clausole di massimo scoperto o per l’affidamento temporale di fondi (clausole vietate dal Governo Prodi e reintrodotte da Berlusconi) e il divieto di ricoprire incarichi incrociati nei CdA di più banche: da una maggiore trasparenza deriverebbe maggiore concorrenza e vantaggi per i consumatori.

Con Pierluigi BersaniL’Italia giusta (vedi qui tutte le proposte di liberalizzazioni del PD)


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