“Bene Acque Veronesi, ma le altre?”

E’ confortante sapere che Acque Veronesi si sta muovendo proficuamente sul piano delle alleanze, peccato che le altre partecipate, a cominciare da Agsm, sembrino più impegnate a portare acqua al mulino delle elezioni, come dimostrano i soldi buttati per la sponsorizzazione dell’Hellas oppure recenti messaggi pubblicitari contro il governo Monti. Anche a Palazzo Barbieri si bada più a fare finanza creativa, attraverso l’ammucchiata Agsm-Amia, piuttosto che pensare ad uno sviluppo dei servizi pubblici essenziali che magari porti in dote ai cittadini benefici sulle bollette. Pure l’avvio di un gruppo di acquisto di gas, sempre con Vicenza, è rimasto nel limbo degli annunci. Sulla questione delle alleanze, Verona sembra insomma più brava ad andare al traino delle iniziative altrui piuttosto che metterci qualcosa di suo.

Michele Bertucco, candidato sindaco del centrosinistra


Provincia 2011, un “bilancio invisibile”

La Provincia di Verona si appresta a chiudere uno dei peggiori esercizi di sempre, non tanto sotto il profilo ragionieristico dei conti ma sotto quello politico e dei risultati amministrativi. Infatti Lega e Pdl hanno aumentato le tasse e ridotto opere e servizi, tagliando quasi indiscriminatamente il budget di tutti i settori operativi. Una combinazione micidiale che graverà due volte sulle tasche dei veronesi. Anche quest’anno le opposizioni presenteranno una cinquantina di emendamenti per cercare di raddrizzare un bilancio che più povero di contenuti non si può.

Ma ecco i numeri: il gettito dell’imposta provinciale di trascrizione (Ipt) passa dai 20 milioni del 2011 ai 23 milioni previsti per il 2012. Dall’aumento dell’Rc auto (passata dal 12,5% al 16%) deriveranno nel 2012 ben 42 milioni di euro, 7 milioni in più rispetto al 2011. Intanto si taglia ferocemente su Edilizia scolastica; Sviluppo del territorio (va avanti soltanto la manutenzione ordinaria delle strade, che riceve 7 milioni, gli interventi straordinari ammontano invece a poche migliaia di euro); Turismo (l’unico evento finanziato nel 2012 sarà Verona In Love). Persino la Sicurezza (60 mila euro di budget) è ridotta al lumicino (dalla Regione arrivano in meno 450 mila euro) . L’azione disastrosa operata dalla Lega sugli enti locali ha messo in ginocchio la Formazione professionale e il Lavoro, due delle principali deleghe delle Province. Infatti il 2012/2013 porterà alla totale cancellazione dei Centri di formazione professionale (Cpf) per mancanza di fondi, mentre il progetto Apprendistato non è stato finanziato. Intanto nel settore Cultura sono pervenute domande di contributo per 500 mila euro, quando i fondi ammontano ad appena 87 mila euro…

Questo accade perché il governo “amico” di Bossi e Berlusconi ha distrutto la finanza pubblica scaricando sugli enti locali gli effetti delle manovre approvate nell’estate del 2011. E la Lega, dopo aver portato il paese allo sfascio, si chiama fuori dai sacrifici necessari a salvare l’Italia, protestando persino contro gli effetti delle manovre fatta dal Suo governo Berlusconi/Bossi.

Anche in Provincia di Verona il centrodestra ha scelto la strada disastrosa dei tagli lineari lasciando tutti i settori a secco. Ma oltre al danno la beffa: la seconda manovra estiva del governo Bossi e Berlusconi ha messo in carico alle Province anche i costi del personale delle partecipate (APTV, Veneto strade, Verona turismo, ATV) facendo così balzare l’incidenza del costo del personale sulla spesa dal dal 19% al 38%, molto vicino al limite del 40%!

Insomma , anche dopo essersene andati, Berlusconi e la Lega non smettono di far pagare il prezzo ai veronesi, infatti la Provincia di Verona rischia di non rientrare nel novero degli enti virtuosi, rischiando ulteriori penalizzazioni.

Del resto anche il dibattito sulle Province sembra trascendere dal fatto che la maggioranza si è rivelata incapace di svolgere il più elementare ruolo di coordinamento degli interventi sul territorio. Lo si è visto per la pianificazione territoriale e nella gestione dei rifiuti con la mancata approvazione di due atti fondamentali per il governo del territorio come il Ptcp e il Piano dei rifiuti.

il gruppo consigliare provinciale del Partito Democratico


“Mafia arriva a Verona”

Il Procuratore Nazionale Antimafia, Piero Grasso, a San Bonifacio ha rilanciato l’allarme sulla concreta possibilità di infiltrazione della criminalità a Verona.

Addirittura, si è detto che il Veneto è terra di mafia, che la crisi la favorisce, che è aiutata dalla falsa credenza che qui la mafia non ci sia, che il sistema mafioso si starebbe diffondendo attraverso la cultura del denaro facile, tanto che si è paventato che stiamo passando da locomotiva economica a lavatrice del denaro sporco.

Le organizzazioni criminali punterebbero sul Veneto per investire i loro profitti illeciti, dove potersi inserire nell´imprenditoria sana, attraverso capitali che, in un momento di crisi di liquidità, hanno un potere maggiore e quindi hanno la capacità di finanziare anche aziende che sono in difficoltà. Insomma, la crisi attuale aiuterebbe la mafia.

Il Veneto sarebbe anche Regione di transito dei traffici illeciti verso gli altri Paesi del Nord e dell´Est europeo.

Sono preoccupato. Pare che ad oggi non ci sarebbe un vero e proprio controllo territoriale mafioso, ci sarebbero, però, già i soldi, dopo i quali arriva la mafia. Nel Veneto ci sono 85 beni confiscati, molti dei quali anche qui a Verona.
La mafia è favorita dalla crisi. Ma a Verona ci sarà anche altro.
Nei prossimi anni saranno investiti miliardi di euro in tante opere faraoniche, alcune delle quali assolutamente inutili e dannose per il nostro territorio. Questo enorme volume di denaro potrebbe attirare l’interesse della criminalità organizzata che ha necessità di riciclare i capitali illeciti e potrebbe inquinare l’economia legale.

Verona ha gli anticorpi per fronteggiare questo pericolo? Quali sono i segnali, le azioni da porre in essere? Spiace osservare che non se ne parla da nessuna parte.
Con decreto interministeriale 14 marzo 2003 è stato costituito anche a Verona presso la Prefettura un Gruppo Interforze/tavolo di valutazione sulle grandi opere pubbliche di carattere strategico individuate dalla c.d. legge obiettivo composto da un rappresentante ciascuno per Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Direzione Investigativa Antimafia, Provveditorato alle Opere Pubbliche e Ispettorato del Lavoro[1].

Sul nostro territorio non vi saranno solo grandi appalti legati alle opere previste nella legge obiettivo[2].
Infatti, tra gli altri è altamente possibile che avremo Motor City (Trevenzuolo/Vigasio), logistica (Vigasio, Nogarole, Isola d/S, forse Sommacampagna), agroalimentare (Trevenzuolo), centro commerciale (Vigasio), rilevanti collegamenti viabilistici interni pseudoautostradali tra Nogara/Mare Adriatico e mediana (Nogara e Isola della Scala), tra A/22 e mediana (Isolalta di Vigasio e Trevenzuolo), tra Ti.Bre. e A/22 ad Affi (Valeggio Sul Mincio e Castelnuovo), la mediana provinciale Nogarole Rocca-Soave, i tanti piani degli interventi dei Comuni nel delicato settore dell’edilizia, forse un Ippodromo (area Verona sud) ed altro ancora. In quale sede queste occasioni vengono affrontate?

Attesa la delicatezza del fenomeno, propongo al Prefetto di Verona di costituire un tavolo di valutazione anche per le grandi opere a carattere locale che non rientrano nella legge obiettivo, ma che sono ugualmente “pericolose” per gli importi che necessitano, in modo da seguire tutte le procedure previste e attuare stringenti forme di controllo attraverso le Forze di Polizia e/o altri Enti ispettivi.
Peraltro, dal 18 novembre 2003 è stato reso operativo presso la Direzione Investigativa Antimafia “l’Osservatorio Centrale sugli Appalti”, per monitorare gli appalti pubblici relativi alle “Grandi Opere”, per la prevenzione e la repressione dei tentativi di infiltrazione mafiosa.
L’Osservatorio mantiene un costante collegamento con i Gruppi Interforze, finalizzato all’acquisizione e allo scambio di dati afferenti alla vigilanza sui cantieri – con specifico riferimento agli accessi eseguiti presso gli stessi – avvalendosi di un apposito sistema telematico realizzato dalla stessa D.I.A..

In questo modo è possibile avere una visione globale di tutti i soggetti impegnati nei cantieri aperti sul territorio nazionale (sia persone giuridiche che fisiche) e la presenza, sui cantieri stessi, di mezzi e personale di società riconducibili alla criminalità organizzata.

Questo sistema consente di migliorare la prevenzione anticipando le verifiche antimafia nei confronti delle imprese interessate alla realizzazione dell’opera, così intervenendo, per tempo, con l’esclusione dai lavori, di quelle non in regola con la stringente normativa antimafia e di tutelare le attività di cantiere prevenendo ogni forma di pressione criminale sulle Grandi Opere.

Tosi e Miozzi, membri effettivi del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, partecipino alla proposta. Non voglio la paternità. Di fronte a questa grave piaga è dovere di tutti agire per contrastarla.

Vincenzo D’Arienzo – segretario provinciale del Partito Democratico

[1] Il gruppo interforze veronese ha il compito di svolgere accertamenti sulle imprese aggiudicatarie di appalti, subappalti o affidatarie di servizi, ordini e forniture riguardanti le opere pubbliche individuate dalla legge 21/12/2001, nr. 443, al fine di verificare eventuali cointeressenze in queste imprese di soggetti legati direttamente o indirettamente alla criminalità organizzata, anche con l’esecuzione di accessi ai cantieri.

[2] TAV, collegamento tangenziali, traforo delle torricelle, Ti.Bre., Nogara/mare adriatico, SFMR, progetto Grandi Stazioni, collegamento ferroviario con l’aeroporto, terminal ferroviario Isola d/S, variante SR 10 Legnago-Este, ponte sull’Adige a Dolcè, collegamenti A/22-Lago di Garda.


Tosi, tutto fumo e niente arrosto

(articolo tratto da www.pdverona.it)

L’elencazione delle cose fatte è la solita operazione propagandistica sulla quale in questi anni Tosi ha creato la propria figura.

Confesso che ogni volta cerco riscontri a quello che dice e le uniche cose che trovo sono il parco di S. Giacomo e mettiamoci anche la “liberazione” di via Mazzini dalla presenza stabile dei vù cumprà.
Però, basta girare in centro per essere fermati da tante persone in difficoltà che chiedono soldi o ai semafori per la vendita di fiori o altro. L’operazione immagine è riuscita spostando la “polvere” nelle strade laterali al salotto.
Tosi ha una notevole visibilità nazionale, ma questo non ha portato alcun beneficio per il territorio.
Mi spiego.
Sono anni che aspettiamo da Roma finanziamenti per la variante alla SS 12, il prolungamento della transpolesana e la metropolitana di superficie verso l’aeroporto Catullo.
Ebbene, nonostante il governo amico e la sua ascesa nella Lega, qui non s’è visto un soldo.
Ad esempio, c’è voluto il Governo Monti per finanziare il filobus, dopo anni di inutile attesa.
Altri sindaci hanno sfruttato meglio il proprio peso e quelle città ne hanno beneficiato.
E’ mancato poi un progetto che rendesse Verona porta d’Europa.
L’Aeroporto è stato abbandonato a sé stesso e rischia il fallimento, del Quadrante Europa dobbiamo ringraziare chi ci lavora, dell’alta capacità non si parla più.
Vogliamo parlare delle aziende partecipate? E’ prevalsa la normale amministrazione per AGSM, AMIA, Veronamercato, società che potevano allearsi con altri partner per conquistare nuovi mercati.
Sull’edilizia residenziale ha puntato su quella privata e niente su quella pubblica attraverso l’AGEC, così favorendo l’aumento degli affitti.
Sulla viabilità sfido chiunque a citare qualche provvedimento di rilievo.
Risibile la questione economica.
Sono anni che vende immobili, quote della fiera, progetta l’acquisto di Amia da parte di AGSM per chiudere i bilanci del Comune.
Dopo che il suo governo ci ha ridotto in questo stato, adesso ha trovato il colpevole: tagli e aumenti delle tasse per colpa di Monti.
Fa finta di cascare dal pero, ma sa bene che l’IMU l’ha creata e imposta la Lega. Poiché non gli conviene dirlo, se ne lava le mani.
Stendo un velo pietoso sul suo ritorno col capo chinato tra i secessionisti.
Che dire, è bravo solo nella propaganda e ha creato la percezione dell’uomo del fare. Ma, e non ho timori di essere smentito, di fatti concreti neanche l’ombra.
Il centrosinistra ha un compito storico: recuperare il tempo perso in questi cinque anni per rendere Verona centrale nelle prospettive future del nord est e dell’Italia verso l’Europa del nord e dell’est.
Di questa sfida Tosi non se n’è occupato.

(da www.pdverona.it)


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