Padroni a casa nostra ma investono all’estero…

Da Il Corriere della Sera. “Dal Regno dei fiordi all’isola di Afrodite, con un ultimo passaggio in Africa Orientale. E’ il percorso dei milioni di euro appena investiti dalla Lega e minuziosamente documentato ieri da Giovanni Mari sul Secolo XIX. Secondo la sua ricostruzione, il segretario amministrativo federale Francesco Belsito, tesoriere del Carroccio ed ex sottosegretario alla Semplificazione nell’ultimo governo Berlusconi – alla fine del 2011 ha messo in moto una considerevole serie di operazioni finanziarie coordinate da Banca Aletti, il sistema di private e investment banking del Banco popolare. Ecco il giro dei soldi: il 14 dicembre «un investimento in 7,7 milioni di corone norvegesi (poco più di un milione di euro) vincolato per 6 mesi a un interesse del 3,5%»; il 28 dicembre «1,2 milioni di euro per l’acquisto di quote del fondo Krispa Enterprise Ltd» di base a Larnaca, nell’isola di Cipro, e infine il 30 dicembre «il collocamento di 4,5 milioni di euro in Tanzania. E’ l’ultimo spostamento dell’anno e, nei fatti, svuota una delle dotazioni consegnate a Banca Aletti da Belsito per conto della Lega Nord». Totale: quasi 8 milioni di euro in una decina di giorni, se si aggiungono anche i movimenti-base di 700.000 euro trasferiti ad altri conti del partito, di 450.000 euro emessi in assegni circolari e di 50.000 euro ritirati in contanti direttamente da Belsito…. Il tesoriere del Carroccio che come sanno tutti i lumbard è figura con un enorme autonomia decisionale e, di fatto, rende conto solo al grande capo Umberto Bossi – ha risposto con fastidio alle domande del quotidiano ligure: «Queste informazioni sono una grave violazione della privacy e delle regole bancarie». E però non si è sottratto all’intervista, spiegando che i soldi investiti arrivano dal finanziamento pubblico «rimborsi elettorali» – che personalmente non conosce l’entità delle operazioni perché «noi ci affidiamo a banche e promotori di cui ci fidiamo» e che i contanti prelevati sono serviti a rimborsare «spese per i nostri collaboratori». Gli spostamenti all’estero, poi, «non sono operazioni in paradisi fiscali ma investimenti alla luce del sole. Noi investiamo con concretezza, ci fidiamo dei nostri consulenti e scegliamo le cose migliori». Anche se in quel periodo i Bot rendevano più del 6%? «Evidentemente quei fondi erano più convenienti». … Il problema è che la girandola di milioni ha a dir poco stupito i vertici del Carroccio: persino i notabili di primissimo piano non sapevano nulla delle destinazioni finali di quei soldi e qualche imbarazzo in via Bellerío c`è. Uno sbalordito Matteo Salvini parla a nome dei padani, preoccupandosi del bene della Lega e del nord: «Ci sono diverse sezioni che chiedono 100 euro ai militanti per pagare l’affitto a fine mese. La Padania, il nostro quotidiano, versa in difficoltà economiche che tutti conoscono. E poi leggiamo della Tanzania… Spero, per rispetto dei militanti, che ci sarà una spiegazione per ogni quattrino speso».


Propaganda leghista

E’ partito il gioco della propaganda leghista per dare la colpa al Governo Monti per i tagli al Comune di Verona. Ed è colpa sempre di Roma se il Comune aumenterà le tasse.

Nel tentativo di allontanare l’amaro calice, Tosi precisa: “noi avremmo anche voluto fare una forma di ribellione all’IMU, ma non avremmo potuto proteggere i veronesi dalle eventuali conseguenze del mancato pagamento” e aggiunge “faremo in modo di spiegare ai veronesi come stanno le cose, che la nostra parte politica a Roma si è opposta al decreto”.

Perché queste precisazioni? Perché qualcuno in Comune ha scoperto la pentola: “come non alzare le tasse a cinque mesi dalle elezioni?” Meglio scongiurare la tassa sulla prima casa prima di andare al voto perché “farlo ora a pochi mesi dalle elezioni sarebbe un suicidio”.

Cosa emerge da tutto questo?

1.     Riepilogo storico: l’Imu non è un’invenzione di Monti, ma era già prevista nei decreti sul federalismo fiscale, per volontà ed opera di Bossi, Calderoli e Maroni, con debutto nel 2014, dopo le elezioni, ovviamente. Rispetto alla vecchia Ici, le novità dell’Imu erano le modalità di pagamento, quattro rate anziché due;

2.     La Lega propone ufficialmente di non pagarla, ma chi non la paga rischia gravi conseguenze. Una confusione enorme, si invitano i cittadini a rischiare le punizioni;

3.     Tosi “farà capire ai veronesi che la sua parte politica a Roma si è opposta al Decreto”. Oibò, per anni ha fatto di tutto per non essere associato alla Lega per evitare di essere additato come responsabile del loro disastro e adesso? E’ tornato a casa. Anzi non si è mai allontanato!

La tassa è iniqua, sarà dura per tutti, non finanzia completamente i Comuni…tutte cose vere. Ma sarebbe stata introdotta subito se il Governo che Tosi reggeva mentre faceva finta di prenderne le distanze avesse lasciato i conti in ordine? Se la Lega avesse fatto pagare gli evasori che invece ha premiato con lo scudo fiscale e con i vari condoni, oggi saremmo in queste condizioni?

Pagare non fa piacere a nessuno, soprattutto ai tanti contribuenti onesti, e ovviamente tanti leghisti, che subiranno perché i compagni di Tosi a Roma distruggevano la cassa e premiavano i furbi.


Costi della politica, le proposte del PD

Il Partito democratico ha presentato una proposta in 11 punti: riduzione dei parlamentari, abolizione dei vitalizi, accorpamento delle Province e taglio auto blu.

1 – allineamento agli standard europei del trattamento economico e dei servizi per i parlamentari.
2 – superamento dall’inizio della prossima legislatura del vitalizio con l’introduzione di un sistema contributivo.
3 – introduzione di un contributo di solidarietà dai vitalizi in corso in proporzione agli importi.
4 – trattenuta per i deputati per le assenze ai lavori di commissione.
5 – modifica dell’attuale rimborso per il rapporto con gli elettori, con una quota forfettaria e una corrisposta dopo la presentazione di giustificativi.
6 – riduzione degli spazi per gli uffici dei deputati.
7 – introduzione di un tetto massimo per i biglietti aerei.
8 – adeguamento ai prezzi di mercato dei servizi di ristorazione, barberia ecc. O soppressione di tali servizi.
9 – drastica riduzione della produzione di documenti cartacei.
10 – blocco delle assunzioni, congelamento degli aumenti per il personale Camera, limitazione delle consulenze e dei servizi esterni.
11 – pubblicazione sul sito internet Camera delle risorse messe a disposizione dei deputati nel bilancio della Camera.

Dal primo gennaio 2012 il vitalizio è stato abrogato. Infatti, è stata approvata, tra le altre, la proposta del PD, ovvero la trasformazione dei vitalizi dei parlamentari in un normale trattamento pensionistico uguale a quello di tutti gli italiani e il contributo straordinario per i trattamenti più alti già in corso.

Inoltre, le altre proposte presentate sono:

– Riduzione del numero dei parlamentari. Il Pd ha presentato da tempo diverse proposte di legge per ridurre entro la legislatura, il numero dei parlamentari e cambiare le funzioni del Senato. Per esempio, una Camera con 400 deputati e un Senato Federale con 200 senatori.

– Retribuzioni dei parlamentari. Il Pd punta a modificare la legge del 1965 che lega la retribuzione dei parlamentari alla retribuzione dei magistrati italiani, per scegliere un nuovo parametro. L’obiettivo è di allineare l’Italia alla media delle retribuzioni dei parlamentari degli altri paesi europei.

– Risparmi e trasparenza su affitti e servizi. Il Pd propone di lavorare concretamente all’interno dei bilanci di Camera e Senato per ridurre la spesa collegata agli immobili (affitti), per dare trasparenza e risparmiare sui servizi offerti.

– ulteriori proposte:

1. L’accentramento dei comuni più piccoli.

2. L’accorpamento delle province sotto i 500.000 abitanti (di fatto si arriverebbe ad un dimezzamento delle attuali province).

3. L’accorpamento delle società che fanno capo ai comuni (un comune non potrà avere più di una società: e così verrebbero meno migliaia di aziende, con i relativi consiglieri).

4. La totale incompatibilità dell’incarico dei parlamentari con qualsiasi altro incarico (sindaco, consigliere, presidente di provincia…).

5. Taglio delle auto blu e dei voli blu, limitandone l’uso a chi ne ha davvero bisogno.

6. Reintroduzione del tetto alla retribuzione dei manager pubblici.



1 118 119 120 121 122 153