L’assemblea provinciale PD e la manovra del governo
L’assemblea Provinciale di Verona, riunita congiuntamente con i segretari di circolo della provincia il 13 dicembre 2011,
• premesso che:
– la manovra economica finanziaria del Governo Monti è imposta dall’emergenza per correggere i danni arrecati da PDL e Lega Nord;
– la scure giunge dopo che per 3 anni il Governo Berlusconi non ha fatto niente per combattere la crisi, addirittura negandola;
– che gli allarmi lanciati in questi anni dimostrano che è giunta in ritardo e, quindi, non è certamente la manovra che avremmo fatto come PD;
– nei contenuti la manovra è uno sforzo ingentissimo chiesto al Paese e non è, nei fatti, sufficientemente equa come avremmo voluto che fosse;
– è doveroso proseguire lo sforzo di responsabilità che il Partito sta profondendo per salvare l’Italia;
– l’impegno che il Paese deve affrontare avrà notevole influenza oltre i confini nazionali con riguardo sia a rafforzare la solidità della moneta unica che l’intero contesto europeo che rimane forte orizzonte delle prospettive che l’Italia deve perseguire;
• osservate:
– le tante sollecitazioni pervenute da larghi settori del nostro elettorato;
– le diffuse contrarietà formulate su una parte delle previsioni in questione, ed in particolare la contrarietà dei sindacati confederali unitariamente espresse anche con forme incisive di protesta quale lo sciopero;
• rilevate che le posizioni della Lega Nord, che con la promessa/chimera del federalismo ha dilatato nel tempo i problemi annegandoli nell’illusione, è il partito responsabile di quanto l’Italia sta vivendo oltre che irresponsabile per il comportamento che sta tenendo;
• ponderati i fattori in campo, ovvero l’interesse di salvare il Paese da “situazioni catastrofiche”, come detto dal Presidente Napolitano e quello di corrispondere alle aspettative espresse da anni dall’elettorato del Partito Democratico e in generale del centrosinistra;
• tenuto conto del profilo di governo che il Partito Democratico ha maturato, rispetto al quale non devono esserci subordinate, attesa la cultura politica e democratica che ci appartiene;
• ritenuto necessario per il PD segnare una più concreta discontinuità rispetto alle politiche economiche dei governi delle destre, con riguardo in particolare alla tutela di coloro che hanno sempre fatto la propria parte;
l’Assemblea Provinciale di Verona
• manifesta pieno appoggio e fiducia nei confronti della segreteria nazionale per l’impegno da sostenere per salvare l’Italia;
• chiede alla segreteria nazionale di agire per spostare, in questa occasione e per il futuro, il più possibile il carico economico necessario dai lavoratori e dai pensionati ad altri settori altrettanto “remunerativi” e, soprattutto, in grado di corrispondere alle esigenze finanziarie previste;
• ritiene necessario l’impegno del PD a salvaguardia degli interessi degli italiani ed in particolare dei redditi dei lavoratori, dei pensionati nonché della redditività delle imprese, come presupposto per la ricostruzione del Paese. Solo affrontando con serietà la grave crisi economica è possibile garantire un futuro di benessere al Paese.
Per questo, è necessario:
1. proseguire sul percorso già tracciato di rivedere la proposta sull’indicizzazione delle pensioni che deve essere corretta, sulla riforma delle pensioni che deve essere graduata in particolare per i lavoratori a più basso reddito, sull’incremento dell’esenzione dell’Ici sulla prima casa e sull’aumento del prelievo sui capitali scudati come da proposta avanzata nel tempo;
2. privilegiare il prelievo strutturale sulle grandi ricchezze immobiliari, aderire alla dismissione di immobili e alla messa a gara delle frequenze;
3. contrastare con vigore l’evasione fiscale, diminuendo la quota dei mille euro oltre il quale i pagamenti in contanti non saranno possibili e affrontando con maggior vigore la parte relativa agli acquisti di beni che di solito sono la chiara ostentazione della capacità reddituale dei singoli;
4. riflettere criticamente alcune previsioni di spesa, ad esempio le rilevate spese militari, in modo da individuare possibili ed eventuali razionalizzazioni;
5. proseguire sulle proposte avanzate di superamento del bicameralismo, di eliminazione del vitalizio, di allineamento delle retribuzioni dei Parlamentari alla media europea.
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