La destra prigioniera degli interessi di Berlusconi

La destra prigioniera degli interessi di Berlusconi fa saltare tutti i tavoli. Cerca lo scontro per confondere le acque e tenere sotto pressione Monti su frequenze, TV, ddl anticorruzione.
La sequenza della giornata di ieri mostra plasticamente che cosa sta accadendo.
a) Nella prima mattina Fedele Confalonieri dice in un’audizione parlamentare che Mediaset sta subendo un drammatico calo della raccolta pubblicitaria (tra crisi dell’economia e assenza di Berlusconi da Palazzo Chigi gli imprenditori hanno smesso di pompare soldi): Se continuerà così, Mediaset andrà in rosso e dovrà licenziare in modo anche drastico una fetta non irrilevante delle proprie maestranze.
b) Subito dopo, Fedele Confalonieri viene ricevuto dal presidente del consiglio Mario Monti e chiede che venga sbloccato il beauty contest, cioè il regalo delle frequenze digitali ai grandi operatori, a cominciare da Mediaset. Monti nell’incontro non gli garantisce nulla, anzi non gli offre nemmeno la speranza di un ripensamento sul blocco del beauty contest.
c) Silvio Berlusconi annuncia che non andrà a Porta a Porta da Vespa per non spiazzare Alfano che è il segretario del Pdl.
d) Però subito dopo Angelino Alfano, fedele alla consegna che secondo tutti i giornali è arrivata via telefono da Berlusconi mentre era in volo verso la Russia dell’amico Putin, avverte Monti che non potrà andare all’incontro previsto per la sera con Bersani e Casini, perché non intende parlare di Rai e di giustizia.
e) Il Pd protesta: l’ordine del giorno è generale, c’è tutto, naturalmente compresa Rai (sta scadendo il Consiglio di amministrazione) e la giustizia (c’è da approvare con le opportune modifiche il ddl anticorruzione, la cui urgenza è testimoniata dalle cronache di tutti i giorni).
f) Dal Pdl parte una scarica di dichiarazioni ovviamente ben studiate (tutte uguali) per dire che il governo è nato per affrontare la crisi economica, Rai e corruzione non c’entrano nulla.
g) Mentre tutto questo accade, nella discussione parlamentare sul provvedimento sulle semplificazioni alla Camera, le posizioni di alcuni rappresentanti del governo imposti dalla destra, come il sottosegretario Gianfranco Polillo, provocano quasi uno scontro durissimo su temi quali la scuola, la sanità.
In conclusione, come scrive Stefano Folli su Il Sole 24 Ore “È come se Berlusconi si fosse all`improvviso seccato, vedendo che il suo reiterato sostegno al presidente del Consiglio non produce risultati apprezzabili in merito alle frequenze televisive, al destino di Mediaset e alla gestione della Rai. Tre questioni prioritarie per l`ex premier. Poi ci sono anche considerazioni più generali, legate al prossimo voto amministrativo. I sondaggi continuano a essere pessimi per il Pdl e suggeriscono una linea più ruvida rispetto al governo tecnico. Quanto alle convulsioni di cui è preda la Lega a Milano, sono un altro elemento di inquietudine per Berlusconi. La procura parla di un «sistema Pdl-Lega» nelle malversazioni e in ogni caso le difficoltà dell`antico alleato dimostrano quanto sia pericolosa la fine del vecchio assetto di potere. Per Monti la vicenda non è solo «un problema fra i partiti». Non toccherà la stabilità dell`esecutivo, ma rivela che qualcuno è più logorato di altri”.
Altri quotidiani parlano di “scontro tra i partiti”, come se Monti non c’entrasse nulla e il problema riguardasse non l’inattendibilità della destra, ma la rissosità della politica. Niente di preoccupante: è solo la solita lente ideologica della politica che fa schifo e della tecnica che è meglio di tutto. E’ la linea che si può leggere oggi in alcuni articoli de Il Corriere della Sera e de La Repubblica.



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