Giorno decisivo per gli Emendamenti

Premessa: se l’Italia ha dovuto fare una manovra drammatica per dimensioni e ripercussioni lo dobbiamo all’incapacità e alla volontà politica del governo di Bossi e di Berlusconi, che prima hanno tolto di mezzo le norme di equità, trasparenza ed efficienza approvate dal precedente governo Prodi, poi hanno fatto di tutto per nascondere la crisi e infine hanno tentennato, senza sapere che cosa fare, portando l’Italia sull’orlo del baratro mentre i mercati ci facevano a pezzi. Questo è meglio ricordarlo e sottolinearlo sempre, nel caso qualcuno lo scordasse.

Detto questo, non possiamo non negare che la manovra del governo Monti manca ancora di equità. Vanno almeno rivisti alcuni punti, a cominciare dalla rivalutazione delle pensioni e dalla fascia di esenzione dall’Ici sulla prima casa.

Il Partito Democratico sta cercando di fare il possibile. Con le proprie proposte ha ottenuto in sede di stesura che nella manovra fossero inseriti alcuni interventi, come il prelievo sugli scudati (che il Pd ha chiesto da tempo anche con gli emendamenti alle manovre del governo Berlusconi) e come la tracciabilità.

Inoltre arriveranno in Commissione Bilancio gli emendamenti per alzare la soglia entro la quale le pensioni saranno indicizzate e la soglia di esenzione dall’Ici sulla prima casa.

Non dimentichiamo però che, volenti o nolenti, in Parlamento la maggioranza è ancora rappresentata dal centro-destra e che quindi molte delle proposte che il PD vorrebbe sostenere (come ad esempio la patrimoniale) troverebbero il voto contrario del PDL che aggiunto a quello demagogico delle Lega Nord e, forse, di Italia dei Valori causerebbero la bocciatura della manovra e di conseguenza la condanna dei conti statali. Cosa che l’Italia non può assolutamente permettersi.



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