D’Arienzo: dimostriamo di essere diversi
Riportiamo di seguito la nota di Vincenzo D’Arienzo, segretario provinciale del PD, in merito alla vicenda che ha coinvolto il senatore PD Luigi Lusi.
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Il senatore PD Luigi Lusi è indagato per espropriazione indebita ai danni della Margherita perché accusato di aver distratto 13 milioni di euro dai conti correnti dell’ex partito di provenienza di cui era tesoriere.
E’ stato immediatamente escluso dal gruppo del PD con una decisione presa all’unanimità dall’ufficio di presidenza del gruppo.
Una storia sconcertante, che provoca tanta amarezza e tanta tristezza. Rispetto, come sempre, per il lavoro dei magistrati, ma il nostro Partito ha un codice etico e procedure rigorose che dovrà applicato rigorosamente.
La nostra diversità politica si deve manifestare concretamente e senza indugi. Pertanto, occorre dimettere l’interessato da tutti gli incarichi di partito, se ne riveste qualcuno e sospenderlo in via precauzionale dal partito. Infatti, per trasparenza, in caso di inchieste le Istituzioni e il partito, in attesa che le cose si chiariscano, non devono essere messi in imbarazzo e devono poter agire in piena serenità.
Va inoltre avviata da parte della Commissione di Garanzia un’azione di immediata verifica a tutela della onorabilità del Partito, sulla correttezza dei comportamenti politici tenuti.
La proposta del PD relativa ai bilanci certificati e trasparenti, che noi abbiamo, aiuta certamente l’obiettivo della trasparenza.
La trasparenza non è uno slogan, abbiamo scritto nelle pagine Internet in cui abbiamo messo online i conti del Pd. Oggi è una questione vitale, se vogliamo che i partiti riconquistino la fiducia e il rispetto dei cittadini.
L’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto il senatore Luigi Lusi, tesoriere nazionale della Margherita, mette in luce con crudezza alcuni nodi politici che vanno affrontati a viso aperto. Prima di parlarne credo che sia necessario chiarire che l’altra sera, nella sua performance, Maurizio Crozza, apprezzato da un vasto pubblico (tra cui il sottoscritto), ha lasciato intendere e detto cose sbagliate. È satira, ma c’è il rischio che per far ridere si incida nelle convinzioni di molte persone. Alcune cose vanno dunque precisate.
Il bilancio nazionale del Pd, sin dalla nascita nel 2007, è controllato fino all’ultima fattura da una società di revisione indipendente (PriceWaterhouse Coopers, gli stessi che certificano il bilancio della Banca d’Italia). Siamo gli unici a farlo, sulla base dì una precisa scelta politica di trasparenza. Terzo: il Pd ha reagito all’indagine che ha coinvolto un suo parlamentare senza alcuna timidezza, seguendo con rigore le regole che ci siamo dati.
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