Policlinico verso la chiusura. Tosi lontano

Il Policlinico verso la chiusura. E Tosi sempre più lontano dalla città
Mentre Tosi è esclusivamente impegnato in televisione, a tagliare nastri e a reclutare personale per le sue liste sedicenti civiche, il futuro del Policlinico di Borgo Roma appare ormai segnato.

Le schede tecniche allegate al Piano socio sanitario regionale, di prossima pubblicazione, prevedono infatti la chiusura delle funzioni destinate alla cura delle malattie acute, ma ancora non sappiamo che cosa rimarrà di questa struttura che per decenni è stata uno dei due pilastri della sanità veronese.

Delle due l’una: o Tosi non è a conoscenza di queste operazioni, e questo dimostrerebbe che il sindaco uscente è ormai completamente estraneo ai problemi della città, oppure sa e tace. Per imbarazzo o per convenienza politica. E’ comunque grave che la città che da decenni esprime gli assessori regionali alla sanità, tutti parte dello stesso movimento politico, la Lega Nord, di cui Tosi è tra i leader a Verona e nel Veneto, debba venire a conoscenza da altre fonti del colpo inferto al suo sistema socio-sanitario.

E ancora più grave che il sindaco in carica non abbia alcuna proposta su come affrontare l’annunciato impoverimento dell’ospedale allo scopo di mantenere i livelli di assistenza sanitaria in città.

Nessuna proposta su come affrontare l’ulteriore carico di traffico che si abbatterà sul contesto di Borgo Trento già ora al limite della sopportazione sia sotto l’aspetto viabilistico che sotto quello urbanistico. Lui che è tanto abile a fare gli annunci, non ha neppure pensato a come comunicare queste scelte alla popolazione e ad avviare un dibattito innanzitutto tra i quartieri direttamente interessati e poi nella città intera, perché la sanità riguarda tutti.

Un sindaco che si rispetti deve rispondere di queste scelte, non può pensare di mettere la città davanti al fatto compiuto.

Michele Bertucco, candidato Sindaco di Verona, 29 marzo 2012


Fondazione Arena: chiarire su Fanni

Cosa intendeva dire il sindaco Tosi quando, dopo il consiglio d’amministrazione della Fondazione Arena del 27 settembre 2011, ha dichiarato (Corriere della Sera, 28 settembre 2011) che la risoluzione del rapporto con l’ex direttore artistico Umberto Fanni “in nessun modo dovrà essere onerosa per la Fondazione”? L’ha spiegato lo stesso Fanni in una lunga e dettagliata intervista al Giornale di Brescia di ieri parlando della sua possibile buonuscita: “Girondini mi disse che questa poteva essermi resa, ma non già dalla Fondazione Arena, bensì da una società controllata, Arena Extra: non si voleva far sapere che l’ente mi pagava per l’interruzione anticipata del mio rapporto.”

Ognuno si assume la responsabilità di quanto afferma. Ma, se tutto corrisponde, e non abbiamo motivo di dubitare né delle parole del Sindaco né di quelle del maestro Fanni, siamo di fronte ad un caso gravissimo di malcostume: l’utilizzo di società controllate per gestire risorse pubbliche al di fuori di occhi indiscreti. Se così è, meglio che indaghi la magistratura.

D’altra parte, l’opposizione in consiglio comunale ha più volte chiesto di essere messa in condizione di conoscere quali siano i rapporti tra la Fondazione Arena e Arena Extra senza aver mai ricevuto risposte ufficiali e documentate. E’ appena il caso di ricordare che Arena Extra, società posseduta al 100% dalla stessa Fondazione, è stata costituita durante il commissariamento della Fondazione, quindi nel momento in cui il consiglio di amministrazione non c’era, ma Girondini era rimasto al suo posto.

La domanda sorge spontanea: se quanto affermato da Fanni corrisponde al vero, il Sindaco era a conoscenza della proposta fatta al Direttore artistico di essere liquidato attraverso Arena Extra? Se sì, lo dica; se no, era impegnato in qualche salotto televisivo mentre Girondini smetteva la giacca di Sovrintendente per vestire quella di responsabile unico di Arena Extra? E si sarebbe trattato dell’unica operazione gestita in questo modo per non farla figurare nel bilancio della Fondazione Arena?

C’è bisogno di fare chiarezza, quella che finora non c’è stata, compreso, a questo punto, di sapere se è vero o no che Girondini sapeva fin dall’inizio che il maestro Fanni aveva il doppio incarico a Verona e a Brescia e se, alla fine, l’indennizzo per il licenziamento c’è stato o no.
Michele Bertucco, candidato Sindaco di Verona


Aeroporto: ripartire sì, ma con “la rotta” giusta

Aeroporto: ripartire sì, ma con “la rotta” giusta
Giusto affrettarsi per prendere le occasioni al volo, la situazione dell’aeroporto è davvero grave. Comprensibile anche la riservatezza che non può mai mancare in circostanze del genere. Ma per evitare di ripetere gli errori della precedente gestione, è doveroso accertarsi che l’attuale presidente dell’aeroporto si stia muovendo con i soci al fianco e non da solo. Di converso, la città ha anche il diritto di sapere quali sono le indicazioni che i principali soci, Camera di Commercio, Comune e Provincia di Verona abbiano dato in proposito, perché anche dall’aeroporto dipende in buona parte la crescita e l’occupazione del territorio.

In altre parole è necessario sapere se la compagine politica e amministrativa che governa lo scalo abbia un’idea del futuro dell’aeroporto. Fino ad oggi, infatti, si è guardato tanto ad Est (Venezia) quanto ad Ovest (Milano) più in funzione delle convenienze e delle cordate politiche piuttosto che sulla base di una precise valutazioni costi-benefici. Fatte le quali potrebbe magari emergere che la vocazione del territorio va in tutt’altra direzione, ad esempio a Nord, verso la Germania. Allo stesso modo, l’ingresso dei privati nella gestione dello scalo può certamente rappresentare una risorsa decisiva per risollevarne le sorti ma questo passaggio va valutato sulla base di un piano industriale che ancora manca e sul quale i soci, a partire dal Comune di Verona, devono necessariamente avere il coraggio di esprimersi.

Per quanto mi riguarda, penso che sono da preferire partner industriali e specializzati piuttosto che investitori principalmente finanziari. L’importante è sì ripartire, ma è fondamentale farlo con la “rotta” giusta.
Michele Bertucco, candidato sindaco


Auto blu. Ed il taglio degli Enti Regionali?

BONFANTE (PD): “DOPO UN ANNO NON E’ STATO PRESENTATO ALCUN PIANO DI RIDUZIONE. GIUNTA INADEMPIENTE”.

“Sono ormai trascorsi circa 15 mesi dall’approvazione della legge e circa un anno dal termine entro il quale gli enti, le agenzie e le società regionali, dovevano fornire il piano di riduzione: malgrado ciò in commissione bilancio non è pervenuto alcun dato né alcuna proposta di criteri omogenei di utilizzo delle auto blu”.

La denuncia è del vice presidente del Consiglio regionale ed esponente del PD, Franco Bonfante, che sulla questione ha depositato oggi un’interpellanza, sottoscritta anche dai consiglieri Puppato, Tiozzo, Ruzzante, Fasoli e Pigozzo.

“La legge regionale (la n.1 del 7 gennaio 2011) prevede che ‘gli enti, agenzie, aziende e società regionali o con quota maggioritaria della Regione del Veneto che ricevono contributi in via ordinaria o periodica dalla Regione, sono tenuti a presentare alla Giunta regionale, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge, l’elenco delle auto di servizio, le attuali modalità di utilizzo e l’eventuale piano di riduzione; la Giunta regionale, sulla base dei dati ricevuti, previo parere della competente commissione consiliare, definisce criteri omogenei di utilizzo; il mancato invio nei termini stabiliti della documentazione inerente le auto di servizio e il mancato recepimento dei criteri di utilizzo delle auto di servizio, comporta la sospensione di ogni erogazione regionale a favore dei soggetti inadempienti”.

“Dunque – sottolinea Bonfante – la Giunta è inadempiente perché non esistendo ancora alcun elenco delle auto blu o piano di ridimensionamento, doveva scattare immediatamente la sanzione. Il fatto di non applicare la legge potrebbe costituire un danno economico per la Regione e quindi per i veneti. A cosa è dovuto questo mancato rispetto della legge? Come intende – si chiude così l’interpellanza – procedere a questo punto la Giunta?”


1 5 6 7 8 9 15