Il Pd: «Scuola materna mai costruita»

da L’Arena di mercoledì 15 febbraio 2012

 

«Dov´è finita la scuola materna di Lugagnano?»: se lo chiede provocatoriamente il Pd di Sona, in alcuni volantini diffusi in questi giorni in tutto il territorio comunale. Nel programma elettorale dell´attuale maggioranza, fra gli altri punti, c´era anche la costruzione di una nuova scuola dell´infanzia nella frazione di Lugagnano. Stando alle intenzioni dichiarate dagli amministratori, sembrava che l´avvio dei lavori dovesse essere abbastanza immediato. Ad oggi, però, trascorsi ormai quasi quattro anni dall´insediamento dell´amministrazione guidata da Gualtiero Mazzi, non è ancora stato posato nemmeno il primo mattone.
Nei volantini del Pd, vengono riportate alcune parole proferite dall´assessore ai lavori pubblici Vittorio Caliari nel maggio del 2009, durante un´assemblea organizzata proprio a Lugagnano: «Come Comune», aveva detto allora l´assessore, «abbiamo rispettato il patto di stabilità: adesso non abbiamo più scuse e il 2010 sarà l´anno della verità in quanto per la fine del corrente anno (il 2009, ndr) sarà stato messo a gara il progetto visionato dalla preside della scuola dell´infanzia e dal consiglio di istituto. Se per l´estate non ci saranno le ruspe qui, allora potremmo andare tutti a casa».
Quest´ultima affermazione non è sfuggita ai membri del Pd, che concludono i loro volantini rilevando: «Ad oggi non si sono viste né ruspe, né dimissioni». La nuova scuola dell´infanzia dovrebbe sorgere dietro le scuole medie «Anna Frank» e dovrebbe ospitare 120 bambini. A ritardare l´inizio dei lavori è stato un iter burocratico piuttosto travagliato. Il progetto preliminare, che prevedeva una spesa di 2 milioni e 680 mila euro, era stato approvato dalla giunta già nel giugno del 2008. Nel novembre del 2010, una nuova delibera aveva rideterminato il quadro economico dell´opera, con una previsione di spesa di oltre 3 milioni e 116 mila euro.
Nel febbraio del 2011, era stato pubblicato il bando di gara per l´affidamento dei lavori, poi annullato attraverso un provvedimento «in autotutela», a seguito delle osservazioni dell´Associazione nazionale costruttori edili (Ance) di Verona, secondo la quale alcuni requisiti economico-finanziari richiesti per la partecipazione alla procedura erano eccessivamente restrittivi rispetto all´entità dell´appalto.
È stato dunque presentato un nuovo bando, ed i tempi di realizzazione dell´opera sono ulteriormente slittati.
Il 23 gennaio scorso, finalmente, sono arrivati in Comune i progetti definitivi presentati dalle ditte in gara.
«Finita la fase di valutazione», spiega Caliari, «ci sarà quella di aggiudicazione e, teoricamente, entro l´estate si dovrebbero vedere le ruspe in azione, sempre che non ci siano segnalazioni o ricorsi».
«La nuova scuola dell´infanzia», aggiunge l´assessore, «andrà ad integrarsi a quella parrocchiale, che c´è già e funziona bene. Riusciremo inoltre a liberare due aule alla primaria Silvio Pellico, dove è attualmente ubicata la scuola dell´infanzia statale, che ospita 50 bambini».
«Per quanto riguarda l´investimento economico», conclude Caliari, «pagheremo la prima rata del leasing solo quando la struttura sarà finita ed agibile. Prima non tireremo fuori neanche un euro».


Lettera a Mario Salvetti, direttore de Il Baco da Seta

Al seguente link è possibile leggere la pagina web de “Il Baco da Seta” nella quale viene riportata la lettera che abbiamo inviato a Mario Salvetti, direttore della rivista, in risposta ad un articolo da lui scritto e che abbiamo già riproposto nel nostro sito, in questa stessa sezione.

Questo è il link

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Di seguito, comunque, il testo della lettera:

Ciao Mario.
Ti scrivo in risposta all’articolo “C’è vita nel PD di Sona?” pubblicato il 16 gennaio sul sito www.ilbacodaseta.org.
Le critiche vanno accettate e rispettate in quanto, pesanti o meno, servono a migliorare e correggere dove si è sbagliato o dove si hanno delle lacune. Senza dubbio abbiamo molto da migliorare, sono il primo a dirlo.
Desidero però evidenziare alcune cose da te scritte con le quali non mi trovo completamente d’accordo. In quell’articolo scrivi del Partito Democratico come di un partito chiuso, elitario, che deve “scrollarsi di dosso la vecchia struttura da partito burocratizzato degli anni ’50 e provare ad evolversi secondo modelli organizzativi più leggeri e con linguaggi meno notarili”. Non mi ritrovo in queste affermazioni e ti chiedo, se possibile, di spiegarmi cosa intendi visto che a quel tempo non c’ero, così come non c’erano i miei “colleghi” di direttivo dei quali uno soltanto ha esperienze di direttivo con un partito di sinistra (DS). Siamo in pochi, questo sì, ma bisogna fare i conti con la realtà in cui viviamo ed il bacino dal quale possiamo attingere è sicuramente inferiore a quello degli altri partiti principali.
Veniamo inoltre “attaccati” per utilizzare il solo metodo del volantino ciclostilato. Riguardo la comunicazione, in questi anni ci siamo affidati a volantini, più di uno, alcuni lasciati nei punti strategici del comune altri distribuiti con il porta a porta, ma non solo. Nel 2011 sono state realizzate due campagne con affissioni murali. per tre domeniche abbiamo presiedute le piazze di Sona e Lugagnano con gazebi, abbiamo organizzato un’assemblea pubblica per parlare di economia, abbiamo dato vita a Sommacampagna assieme ai Circoli del PD dei comuni adiacenti alla Prima Festa Democratica dell’ovest veronese, oltre ad aver continuamente informato i nostri iscritti e simpatizzanti con un periodico invio di mail, con l’invio di sms, con un profilo su Facebook e su Twitter.

Abbiamo inoltre aggiornato il sito www.pdsona.it (o pdsona.wordpress.com) che è stato creato nel 2010 ma che abbiamo faticato a far partire in maniera costante. Sicuramente potevamo e possiamo fare di più, ma ci sono dei limiti oggettivi con i quali dobbiamo confrontarci continuamente: mancanza di tempo, la maggior parte dei membri del direttivo è già impegnata in attività di volontariato e soprattutto scarse disponibilità economiche, provenienti per lo più dalle tasche dei membri del direttivo che, tengo a precisarlo, portano avanti questa attività solo per passione, non essendo previsto alcun tipo di compenso o rimborso spese.
Detto questo mi permetto anche una provocazione. Non capisco il perché si punti il dito sulla mancanza di attività a Sona del solo Partito Democratico quando dagli altri partiti non arrivano certo segnali di vitalità. Nell’articolo che avevi scritto sulla situazione del PDL locale si parlava di tutto tranne che di attività fatte dal PDL, senza criticarlo per questo. Ma lo stesso si può dire per la Lega, se facciamo eccezione per l’annuale festa, per la targa della Serenissima e per quattro sparate di cannone. O per il Terzo Polo. Sono ormai passati parecchi mesi, troppi a dire il vero, da un’assemblea pubblica organizzata da un partito politico a Sona ed è proprio quella organizzata dal Partito Democratico.
Termino ringraziandoti per l’attività che quotidianamente svolgi assieme a tutti i collaboratori dell’associazione. Ti assicuro che faremo tesoro delle tue osservazioni e cercheremo di impegnarci al fine di tenere alta l’attenzione su alcune problematiche, locali o meno, ma anche per alimentare un dibattito politico che possa portare giovamento ai cittadini.

Ti saluto.

Mirko Ambrosi
Coordinatore comunale Partito Democratico di Sona


C’è vita nel PD di Sona?

(articolo pubblicato su www.ilbacodaseta.org il giorno 16 gennaio 2012 a firma di Mario Salvetti. Articolo che, purtroppo, in alcuni punti ci trova anche d’accordo, ma che sembra fare una fotografia troppo negativa non tanto della situazione di consensi ma dell’impegno e del lavoro che il Partito Democratico sta cercando di svolgere nel comune di Sona).

A Sona ci troviamo in mezzo ad un guado politico. La legislatura ha ancora un anno e qualche mese di vita (voteremo nella primavera del 2013) ma cominciano già ad avvertirsi i primi sintomi di pre-campagna elettorale, con i vari movimenti politici locali che iniziano a guardarsi attorno in previsione delle prossime amministrative che ci daranno un nuovo Sindaco ed un nuovo Consiglio Comunale.

Il guado che stiamo attraversando ci porterà alla nuova sponda, ed allora sarà agevole identificare le forze politiche che si presenteranno alle prossime elezioni, ma per adesso impedisce di fare analisi definitive. E’ un guado, ed è pertanto possibile ragionare solo in prospettiva.

Qualche settimana fa avevamo parlato della situazione del PDL, oggi proveremo a ragionare attorno allo stato di salute del Partito Democratico di Sona. Salute che non sembra delle migliori.

Il PD è guidato dall’ottobre del 2011 da Mirko Ambrosi, proveniente da Palazzolo anche se recentemente è andato a vivere fuori dal Comune di Sona. Ambrosi succede a Giorgio Tacconi di San Giorgio.

Il Partito a Sona soffre da sempre di grossi problemi di visibilità e nuota in acque basse, schiacciato nelle nostre frazioni da quelle portaerei politiche locali – in termini di voti – che sono il PDL e soprattutto la Lega Nord.

Nelle scorse amministrative del 2008 il PD non si era presentato al verdetto elettorale, preferendo un appoggio esterno alla Lista Civica L’Incontro, alla quale avevano aderito – e ora siedono in Consiglio in minoranza – Marco Aldrighetti e Giovanni Forlin e Mirko Ambrosi stesso.

Ora che l’esperienza della Lista Civica sembra finita è certo che alle amministrative del 2013 il PD di Sona si presenterà con il proprio simbolo, con una propria lista e con un proprio candidato Sindaco. E correrà quasi sicuramente da solo. Sul possibile candidato Sindaco è ancora notte fonda: Ambrosi non si è detto disponibile, Forlin non appare interessato e altri nomi per adesso non si fanno.

Una scelta, quella di partecipare con i propri colori e i propri simboli, doverosa ed apprezzabile, ma con quali possibilità? Poche, anzi pochissime se la situazione politica locale non dovesse subire una mutazione così radicale da apparire oggi impensabile.

L’elettorato di Sona è per tradizione conservatore, e le liste “di sinistra” non hanno mai avuto risultati significativi. Per trovare una sinistra che governa Sona bisogna tornare a qualche amministrazione degli anni 70-80, ma si parla di sinistra DC, quindi comunque anni luce distante da quello che può essere il PD oggi.

Al di la’ di questo motivo quasi antropologico, è evidente che il PD a Sona non riesce a canalizzare consensi e a muovere persone. Restituisce l’immagine di un circolo chiuso, frequentato solo dai soliti (volonterosi) noti. E questo in parte proprio per un atteggiamento che talvolta appare troppo elitario, ingessato e privo di una vera volontà di dialogo con le altre forze presenti sul territorio, privo di una vera volontà di aprirsi anche a chi magari non può vantare un immacolato pedigree di militanza politica. Ed in parte perché il partito paga, come scrivevamo sopra, quel “peccato originale” di essere – appunto – di sinistra. Un marchio di fabbrica che certamente a Sona non vende bene.

Come uscire da questo circolo vizioso? Non si danno consigli non richiesti, ma quello che appare a chi – come noi – osserva da fuori è un’incapacità strutturale, ideologica, culturale di cambiare pelle, di scrollarsi di dosso la vecchia struttura da partito burocratizzato degli anni ’50 e provare ad evolversi secondo modelli organizzativi più leggeri e con linguaggi meno notarili. Per dirla con un esempio, sicuramente per coinvolgere le persone non basta più il classico volantino ciclostilato e verboso appeso in giro per le frazioni. Eppure sono sempre e solo quelle le strade che si percorrono.

Quali prospettive quindi per il PD locale, per quanto si vede oggi? Probabilmente l’unico orizzonte praticabile è quello di ottenere nel 2013 un risultato elettorale decente e portare qualche rappresentante in Consiglio per proporre un’opposizione tosta.

Chiedere di più oggi dalle urne a Sona appare irrealistico.


Il distretto Ulss è chiuso – Il Pd attacca la Giunta

da L’Arena di venerdì 18 novembre 2011 – Articolo di Federica Valbusa

Il distretto Ulss è chiuso
Il Pd attacca la Giunta

«Che fine ha fatto il distretto di Lugagnano?». Se lo chiede provocatoriamente il Partito democratico di Sona in alcuni volantini diffusi in questi giorni in tutto il territorio comunale. Il distretto sanitario dell´Ulss 22 di via 26 Aprile, chiuso da luglio, avrebbe dovuto riaprire il primo novembre, ma così non è stato. Nella bacheca dell´edificio, sede anche dell´anagrafe, è stato invece appeso un nuovo avviso, in cui si comunica che la chiusura è protratta fino al 31 dicembre.
Per gli autori del volantino, le conseguenze sono facilmente intuibili: «La cittadinanza, per ottenere i servizi che prima poteva comodamente ricevere a pochi metri da casa, è costretta a rivolgersi agli uffici di Bussolengo, fare code infinite e tornare spesso a casa a mani vuote. Senza contare le difficoltà di trasporto e parcheggio che devono affrontare soprattutto gli anziani ed i malati, cioè le fasce deboli della popolazione».
Il Pd chiede quali sono i motivi della chiusura e punta il dito contro l´Ulss, che viene accusata di non aver informato adeguatamente i cittadini e di essersi limitata alla semplice affissione del cartello. Poi passa all´attacco politico: «È questo il federalismo sbandierato dalla Lega Nord e dal Pdl, suo fedele alleato? Se un servizio funziona, viene subito tagliato. Questi sono i risultati di politiche di tagli ai servizi essenziali per i cittadini operati da anni dalla Regione Veneto, guidata da Lega Nord-Pdl. Riducono i servizi e nel contempo aumentano le tasse e i ticket sulla sanità». E prosegue: «Cosa troveremo il primo gennaio 2012, un nuovo cartello che ci avvisa che il distretto sarà chiuso per altri due mesi e forse non riaprirà più?».
Per finire, in grassetto, viene chiamata in causa la maggioranza locale: «Come mai l´amministrazione leghista di Sona non è ancora intervenuta? E se lo ha fatto, come mai non si vedono i risultati?».
«Oltre a ciò che è stato scritto nel volantino», afferma il segretario del Pd di Sona Mirko Ambrosi, «va anche segnalato che la sede attuale del distretto è altamente inadeguata ai servizi erogati, che non si limitano solo alle pratiche amministrative, ma includono anche vaccinazioni e attività ambulatoriali mediche. Lo scorso dicembre è stata inaugurata una nuova sede, all´interno del centro polifunzionale, e ricordo che in quell´occasione il vicesindaco e assessore alle politiche sociali Gaspare Di Stefano aveva assicurato che il trasferimento sarebbe avvenuto nel giro di poco tempo. Mi auguro che, qualora l´Ulss decidesse di riaprire il distaccamento di Lugagnano, questa promessa venga mantenuta». Sulla questione interviene anche Di Stefano, che chiarisce: «Ho parlato con il responsabile del distretto, che mi ha informato che la decisione di interrompere il servizio è dovuta alla momentanea mancanza di personale amministrativo. Da quello che mi ha detto, comunque, si tratta di una sospensione temporanea, non di una soppressione». E aggiunge: «Se il distretto verrà riaperto, spero davvero che possa essere trasferito nella nuova sede, che è stata realizzata proprio su indicazione dell´Ulss e che è molto più accogliente e dignitosa di quella attuale».


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