RIFORMA DEL TERZO SETTORE: a che punto siamo?

Abbiamo il piacere di invitarvi, giovedì 10 dicembre 2020 alle 18.00 sul canale YouTube “PARTITO DEMOCRATICO VERONA”, all’evento formativo, organizzato dalla segreteria provinciale del Partito Democratico di Verona, per approfondire i temi riguardanti il Terzo settore, alla filantropia e all’impresa sociale, con particolare riferimento ai rapporti con le Pubbliche Amministrazioni.

In questo momento storico di crisi economica e conseguente aumento delle povertà, si evidenzia il ruolo e l’importanza delle opere del Terzo settore e del volontariato, come anche recentemente è stato messo in risalto con interventi di alto profilo, a partire dal Presidente della Repubblica.

La riforma del Terzo settore, avviata nel 2016 con i governi Renzi e Gentiloni, deve essere completata, per far sì che possano dispiegarsi tutte le potenzialità, con interventi diretti ad elevare i livelli di cittadinanza attiva, di coesione e protezione sociale.

Dopo la sentenza 131/2020 della Corte Costituzionale, lo Stato non potrà più essere l’unico titolare del bene comune. Del resto, basta chiedere a qualunque Sindaco per capire come sarebbe il proprio Comune senza il protagonismo e gli interventi del privato-sociale.

Ora è possibile “favorire l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, nello svolgimento di attività di interesse generale secondo il principio di sussidiarietà.”

Per approfondire il tema e accelerarne la concreta attuazione, sia a livello nazionale (Parlamento e Governo) che a livello locale (Pubbliche amministrazioni e Terzo Settore), si cimenteranno il “padre” della riforma del Terzo Settore, Luigi Bobba e Stefano Lepri, membro della segreteria nazionale del Partito Democratico, con la delega al Terzo settore.

L’Evento assume un carattere di particolare rilevanza per la concretezza che porteranno chi opera tutti i giorni sul “campo”nel nostro territorio.

Maggiori dettagli sull’incontro si possono leggere nella locandina allegata.


194 MILIONI AI COMUNI VENETI

Riportiamo i contributi straordinari in erogazione in queste ore a favore degli enti locali della provincia di Verona. Si tratta come promesso della seconda tranche del fondo varato dal Governo a beneficio di Comuni e Province, e di cui è stata erogata la prima parte a inizio giugno.

Già nelle prossime ore il Viminale metterà in liquidazione quasi 2.5 miliardi di euro per Comuni, Province e Città Metropolitane. Di questi, poco meno di un decimo sarà destinato al Veneto. Uno sforzo straordinario da parte dello Stato, con cui il Governo conferma nei fatti la vicinanza ai territori e, attraverso gli Amministratori, a tutti i cittadini: sappiamo bene che sono Comuni e Province a gestire la maggior parte dei servizi alla popolazione. Come conosciamo i danni inferti ai bilanci degli enti locali dagli effetti della pandemia. Di fronte ai mille problemi che gli Amministratori devono affrontare, abbiamo voluto essere al loro fianco. E a fianco delle loro comunità.


Comunicato stampa PD di Sona

Oggetto: Mozione della Lega e di Progetto Comune sul D.D.L. Zan-Scalfarotto, presentata in Consiglio Comunale di Sona in data 9.7.2020

La Lega di Sona e Progetto Comune attaccano pesantemente il D.D.L. (Disegno di Legge) Zan-Scalfarotto, definendolo una legge liberticida, perché violerebbe la libertà di pensiero, la libertà di parola, la libertà di opinione, la libertà di associazione, la libertà di stampa, la libertà di educazione, la libertà di insegnamento e la libertà religiosa.

Trattasi, peraltro, di una “mozione fotocopia”, proposta dalla destra e dall’estrema destra in tanti altri Comuni della provincia, compreso il  Comune di Verona.

Chiunque vada a leggersi il testo del D.D.L. Zan-Scalfarotto (facilmente reperibile on line) si accorgerebbe che la suddetta mozione riporta solo circostanze palesemente false e contrarie al vero, lamentando pretestuosamente presunti attentati alle libertà fondamentali.

Con il D.D.L Zan-Scalfarotto, invece, si propone di modificare l’art. 604 bis del Codice Penale che attualmente recita:” Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6000 euro chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”.

La proposta di modifica consiste nell’inserire dopo la parola religiosi la seguente frase: “oppure fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”.

Attualmente, viene punito con la sanzione prevista dall’art. 604 bis c.p., chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, mentre un domani, qualora il D.D.L. Zan-Scalfarotto venisse approvato, sarebbe punito anche chi istiga a commettere o commette atti di discriminazione fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere.

Viene, quindi, ampliata solo la norma incriminatrice, comprendendo  anche l’istigazione a commettere o la commissione di atti di discriminazione fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere.

Come si vede, non è punita o limitata la libertà di pensiero, di parola, di opinione, di associazione, di stampa, di educazione, di insegnamento e religiosa.

L’istigazione a commettere, o la commissione di atti di discriminazione per motivi religiosi è già prevista come reato dall’art. 604 bis c.p.; con la modifica proposta l’istigazione a commettere, o la commissione di atti di discriminazione fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere diverrebbe pure reato.

Per la sussistenza del reato, nella nuova formulazione della norma, lo ripetiamo, devono  essere (come lo era con il vecchio testo dell’art. 604 bis c.p.) istigati o commessi atti di discriminazione, mentre la manifestazione del pensiero, di opinione e di parola non vengono minimamente intaccate, mantenendo sempre pari tutela, in quanto diritti primari previsti dalla nostra Costituzione.

La “mozione fotocopia” proposta dalla Lega e da Progetto Comune non ha alcuna attinenza con le giuste finalità perseguite dal D.D.L. Zan-Scalfarotto, ma è solamente  l’ennesimo spot elettorale di una parte politica che ama cavalcare le idee più retrive ed i sentimenti meno nobili della popolazione.

La materia trattata, inoltre, non è di competenza del Consiglio Comunale e ci auguriamo che l’Amministrazione Mazzi  respinga con fermezza la mozione.

Sona 21.7.2020

 

Giovanni Forlin segretario Circolo P.D. di Sona

 



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