Vedremo chi vuole davvero una nuova legge elettorale

Riportiamo la dichiarazione di Anna Finocchiaro, senatrice del PD, in seguito alla decisione con la quale la Consulta non ha ammesso i due quesiti referendari per modificare l’attuale legge elettorale.

“Non commento la decisione della Consulta, la rispetto ma è evidente che come PD non possiamo gioire. Quello che non è accettabile sono i commenti violenti e volgari contro un organo costituzionale. E’ ovvio che il referendum sarebbe stato uno stimolo alla riforma della legge elettorale, ma non e’ possibile compiere insinuazioni di basso profilo ed esprimere giudizi irrispettosi verso la Consulta e verso il Capo dello Stato, come ha fatto Di Pietro.
Dopo questa sentenza, sulle forze politiche che hanno a cuore la democrazia italiana e sul Parlamento pesa ancora più forte la responsabilità di cambiare il Porcellum.
Noi in Parlamento abbiamo già depositato la nostra proposta di riforma, le forze politiche che vogliono ridare il potere di scelta ai cittadini e ristabilire il giusto rapporto tra elettori ed eletti si impegnino in un confronto che porti ad una nuova legge.
Una delle cause dell’allontanamento dei cittadini italiani dalla politica risiede proprio nell’attuale legge elettorale. E’ il momento adesso di misurare la sincerità delle forze politiche che a grande maggioranza hanno detto di volerla cambiare. E’ in Parlamento e non nelle piazze che si misurerà ora la volontà riformatrice dei partiti.”


Propaganda leghista

E’ partito il gioco della propaganda leghista per dare la colpa al Governo Monti per i tagli al Comune di Verona. Ed è colpa sempre di Roma se il Comune aumenterà le tasse.

Nel tentativo di allontanare l’amaro calice, Tosi precisa: “noi avremmo anche voluto fare una forma di ribellione all’IMU, ma non avremmo potuto proteggere i veronesi dalle eventuali conseguenze del mancato pagamento” e aggiunge “faremo in modo di spiegare ai veronesi come stanno le cose, che la nostra parte politica a Roma si è opposta al decreto”.

Perché queste precisazioni? Perché qualcuno in Comune ha scoperto la pentola: “come non alzare le tasse a cinque mesi dalle elezioni?” Meglio scongiurare la tassa sulla prima casa prima di andare al voto perché “farlo ora a pochi mesi dalle elezioni sarebbe un suicidio”.

Cosa emerge da tutto questo?

1.     Riepilogo storico: l’Imu non è un’invenzione di Monti, ma era già prevista nei decreti sul federalismo fiscale, per volontà ed opera di Bossi, Calderoli e Maroni, con debutto nel 2014, dopo le elezioni, ovviamente. Rispetto alla vecchia Ici, le novità dell’Imu erano le modalità di pagamento, quattro rate anziché due;

2.     La Lega propone ufficialmente di non pagarla, ma chi non la paga rischia gravi conseguenze. Una confusione enorme, si invitano i cittadini a rischiare le punizioni;

3.     Tosi “farà capire ai veronesi che la sua parte politica a Roma si è opposta al Decreto”. Oibò, per anni ha fatto di tutto per non essere associato alla Lega per evitare di essere additato come responsabile del loro disastro e adesso? E’ tornato a casa. Anzi non si è mai allontanato!

La tassa è iniqua, sarà dura per tutti, non finanzia completamente i Comuni…tutte cose vere. Ma sarebbe stata introdotta subito se il Governo che Tosi reggeva mentre faceva finta di prenderne le distanze avesse lasciato i conti in ordine? Se la Lega avesse fatto pagare gli evasori che invece ha premiato con lo scudo fiscale e con i vari condoni, oggi saremmo in queste condizioni?

Pagare non fa piacere a nessuno, soprattutto ai tanti contribuenti onesti, e ovviamente tanti leghisti, che subiranno perché i compagni di Tosi a Roma distruggevano la cassa e premiavano i furbi.


Restyling per Umberto

Bossi, per ora ancora leader della Lega Nord, non sa più che pesci pigliare per recuperare la visibilità di un tempo e per consolidare la propria leadership.

Quindi si ritorna alle sane e vecchie abitudini, cioé spararle il più grosse possibili, che tanto qualche consenso nel suo elettorato lo trova di sicuro.

Scopriamo quindi che ha intenzione di fondare una moneta padana e che Berlusconi non è più un alleato della Lega perché “sta con i comunisti”.

E tutto questo solo per ricostruirsi una propria immagine, una propria “verginità” politica sperando che così facendo la gente scordi che è colpa innanzitutto della Lega e del Pdl se la manovra che a breve verrà approvata richiederà sacrifici a tutti gli Italiani, e tra questi anche coloro che, anche per protesta, hanno dato la propria preferenza proprio al partito del Carroccio. Rimanendo delusi.


Giorno decisivo per gli Emendamenti

Premessa: se l’Italia ha dovuto fare una manovra drammatica per dimensioni e ripercussioni lo dobbiamo all’incapacità e alla volontà politica del governo di Bossi e di Berlusconi, che prima hanno tolto di mezzo le norme di equità, trasparenza ed efficienza approvate dal precedente governo Prodi, poi hanno fatto di tutto per nascondere la crisi e infine hanno tentennato, senza sapere che cosa fare, portando l’Italia sull’orlo del baratro mentre i mercati ci facevano a pezzi. Questo è meglio ricordarlo e sottolinearlo sempre, nel caso qualcuno lo scordasse.

Detto questo, non possiamo non negare che la manovra del governo Monti manca ancora di equità. Vanno almeno rivisti alcuni punti, a cominciare dalla rivalutazione delle pensioni e dalla fascia di esenzione dall’Ici sulla prima casa.

Il Partito Democratico sta cercando di fare il possibile. Con le proprie proposte ha ottenuto in sede di stesura che nella manovra fossero inseriti alcuni interventi, come il prelievo sugli scudati (che il Pd ha chiesto da tempo anche con gli emendamenti alle manovre del governo Berlusconi) e come la tracciabilità.

Inoltre arriveranno in Commissione Bilancio gli emendamenti per alzare la soglia entro la quale le pensioni saranno indicizzate e la soglia di esenzione dall’Ici sulla prima casa.

Non dimentichiamo però che, volenti o nolenti, in Parlamento la maggioranza è ancora rappresentata dal centro-destra e che quindi molte delle proposte che il PD vorrebbe sostenere (come ad esempio la patrimoniale) troverebbero il voto contrario del PDL che aggiunto a quello demagogico delle Lega Nord e, forse, di Italia dei Valori causerebbero la bocciatura della manovra e di conseguenza la condanna dei conti statali. Cosa che l’Italia non può assolutamente permettersi.


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