Come stiamo migliorando il decreto liberalizzazioni

di Anna Finocchiaro – 23 febbraio 2012

Certamente la via per rendere il nostro Paese più moderno attraverso le liberalizzazioni e’ accidentata e difficile ma non e’ vero che in Parlamento, come si legge in giro, si stia facendo retromarcia e ci stia arrendendo alle lobby.
Sicuramente si potrebbero fare meglio tante cose, ed e’ vero che le pressioni di contrasto sono fortissime, ma il PD rivendica di aver contribuito a migliorare il provvedimento.
Soprattutto in materia di banche e assicurazioni possiamo dire, senza paura di essere smentiti, di aver ottenuto molto di quello che chiedevamo dall’inizio attraverso i nostri emendamenti.
Sono state accettate le nostre proposte su questioni davvero importanti per tanti cittadini come le stipule di mutuo e la vendita di contratti assicurativi.
Le banche non potranno più vincolare l’erogazione di un mutuo alla stipula di una assicurazione sulla vita presso lo stesso istituto e non potranno più condizionare l’erogazione di un mutuo all’apertura di un conto corrente.
E lo stesso vale per la riduzione delle commissioni interbancarie a carico degli esercenti e per la gratuità dei conti correnti di base destinati esclusivamente all’accredito delle pensioni fino a 1500 euro.
Sul versante delle assicurazioni, ad esempio, su nostra proposta si elimina la norma che prevede la riduzione del 30% del risarcimento dei danni per la riparazione del veicolo danneggiato, penalizzante per l’assicurato che si rivolge alla propria autocarrozzeria di fiducia.
Ho citato solo alcune questioni che riguardano però una ampia platea di cittadini e credo sia giusto che il Pd rivendichi il merito di aver reso piu’ incisivo il provvedimento.


Liberalizzazioni, al Senato passano alcune proposte del PD

Dalle agenzie di stampa. Dichiarazione di Antonio Lirosi responsabile consumatori del  Pd.

“Guardiamo con particolare soddisfazione ai primi risultati ottenuti dalla commissione industria del Senato e per il sostanziale accoglimento nei testi degli emendamenti riformulati dai relatori di alcune delle proposte prioritarie presentate dal Pd. Le modifiche finora concordate, anche se alcune devono ancora essere votate dalla Commissione, vanno tutte nella direzione di rafforzare l’impianto delle liberalizzazioni, con misure che da subito porteranno benefici tangibili ai consumatori”. “In particolare: a) per le polizze vita a garanzia dei mutui viene aggiunto il principio che il cliente è libero di scegliere sul mercato quella più conveniente; b) la gratuità dei conti correnti di base destinati all’accredito della pensione fino a 1.500 euro e delle transazioni di moneta elettronica per acquisto di carburanti fino 100 euro. c) le banche non potranno più condizionare l’erogazione di un mutuo bancario all’apertura di un conto corrente presso la medesima banca, pena l’applicazione di una sanzione come pratica commerciale scorretta; d) l’eliminazione del taglia 30% del risarcimento dei danni per la riparazione del veicolo danneggiato, penalizzante per l’assicurato che si rivolge alla propria autocarrozzeria di fiducia”.”E’ auspicabile che anche la riformulazione del testo sulla class-action venga approvata al fine di semplificare le procedure di adesione al gruppo da parte dei singoli consumatori e alla possibilità di pervenire ad un accordo sulla liquidazione del danno,  sotto la vigilanza del giudice; un significativo apprezzamento va espresso per il proficuo lavoro svolto dai due relatori e per la disponibilità offerta dai rappresentanti del governo, che è di buon auspicio per affrontare i nodi che rimangono ancora da risolvere sulle altre materie trattate dal decreto-legge”.


Governo mantenga gli impegni sui lavoratori precoci ed “esodati”

Abbiamo votato la fiducia al Milleproroghe per aiutare il Governo nello sforzo che sta compiendo per uscire dall’emergenza economica, in direzione della crescita e ci auguriamo che il dl sulle liberalizzazioni e il provvedimento sul lavoro possano essere altri due passaggi importanti per ridare fiducia al nostro Paese.
Riteniamo pero’ lo strumento del Decreto milleproroghe obsoleto e non all’altezza dei tempi, anche se abbiamo apprezzato lo sforzo di razionalizzazione che il Governo ha tentato di fare.
Quello di cui non siamo soddisfatti e’ il capitolo riguardante le pensioni dei lavoratori precoci ed esodati.
Alla Camera qualche modifica e’ stata fatta, ma in Senato il Governo non ha apportato le modifiche ancora necessarie e individuato quelle soluzioni che ci attendavamo. L’esecutivo ha assicurato che queste soluzioni andranno individuate in un provvedimento ad hoc.
Noi vogliamo credere al Governo che però ci deve dire a quali misure pensano, con quali tempi e con quali risorse pensano di affrontare la questione.
Nella transizione non è possibile esporre all’incertezza e all’assenza di tutele lavoratori ed imprese che hanno utilizzato, il più delle volte con accordi sui tavoli di crisi del Governo, gli strumenti disponibili per affrontare l’emergenza.
Gli accordi, individuali o collettivi, che hanno disegnato un percorso che portava alla pensione devono essere onorati.
Occorre togliere rapidamente migliaia di persone da un angoscioso limbo in cui si trovano o possono trovarsi a breve sospesi, senza lavoro e senza pensione, senza alcun reddito sul quale contare.
Allo stesso modo occorre dare alle imprese certezza che i passaggi già compiuti verso la soluzione di grandi crisi non siano nuovamente rimessi in discussione, con costi economici e sociali temiamo superiori al costo dell’intervento di deroga o di interpretazione che occorre perfezionare.

 

(Anna Finocchiaro e Giorgio Roilo, PD)


Italiani si nasce

ECCO LA PROPOSTA DEL PARTITO DEMOCRATICO

in aula alla Camera nel marzo 2012

 

Da diversi decenni, ormai, l’Italia non è più un paese di grande emigrazione. È vero invece il contrario: siamo diventati un paese di immigrazione. Siamo noi l’America per tanti ragazzi, africani e asiatici, sudamericani e dell’Europa dell’Est.

In Italia, oggi, vivono oltre quattro milioni e mezzo di immigrati. Ci collochiamo subito dopo la Germania, accanto alla Spagna, come nazione a grande immigrazione (al 1° gennaio 2011 la popolazione straniera residente ammontava, secondo le statistiche ufficiali, a 4.570.317 persone).

Cosa questo significhi lo sanno bene gli imprenditori del Nord, per i quali l’immigrazione legale è una risorsa preziosa.

Lo sa lo Stato, considerando che 3 milioni e 300 mila immigrati hanno presentato regolare dichiarazione dei redditi.

Lo sanno le banche, visto che il 70% dei lavoratori stranieri ha aperto un conto in una agenzia italiana.

Cosa può rappresentare l’immigrazione lo sanno i milioni di famiglie che riescono a prendersi cura dei propri cari, di persone anziane non autosufficienti, grazie al lavoro e all’affetto di badanti straniere.

E lo sanno i nostri figli e i nostri nipoti, che a scuola, come compagni di banco, ogni giorno di più hanno bambini che sono originari di un altro paese e che magari hanno un colore differente dal loro o un’altra religione. Bambini che però parlano la stessa lingua, tifano per la stessa squadra di calcio, sognano di fare le stesse cose quando saranno grandi.

 

In sintesi:

BAMBINI ITALIANI DALLA NASCITA

– se uno dei due genitori risiede legalmente in Italia da almeno 5 anni

– se uno dei due genitori è nato in Italia e vi risiede legalmente da almeno 1 anno

 

RAGAZZI ITALIANI DALLA MAGGIORE ETA’

– se il ragazzo straniero è nato in Italia o vi è entrato prima di compiere 5 anni

– se il ragazzo straniero ha trascorso in Italia il periodo decisivo per la sua formazione

 

IN OGNI CASO

la cittadinanza italiana sarà concessa solo se richiesta


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