Con il pareggio di bilancio in Costituzione facciamo la nostra parte nell’Europa al bivio
di Luigi Zanda (Senatore del PD)
Nell’approvazione della modifica dell’articolo 81 della Costituzione c’è, implicita, la richiesta al Governo italiano di fare del progetto di unificazione politica dell’Europa la sua prima battaglia.
È giunto il momento di aprire un grande dibattito su come e quando levarci dalle spalle l’incubo degli interessi sul debito. Per farlo non possiamo escludere la possibilità di abbatterne subito una parte consistente con ampie dismissioni e con una imposizione patrimoniale straordinaria e progressiva, che si rivolga prioritariamente ai grandi patrimoni e non ai cittadini che stanno ancora pagando il mutuo della prima casa che abitano.
Per uscire dalla crisi servono l’unificazione politica dell’Europa, una vera Banca europea prestatrice di ultima istanza e una governance capace di guidare il continente nella sua interezza, tenendo conto anche delle ragioni degli Stati più deboli come la Grecia e il Portogallo. L’Europa è a un bivio. Se completa rapidamente il processo di integrazione può diventare una grande potenza globale. Oppure può restare così com’è, una vasta regione di libero scambio e libera circolazione, con una moneta unica, ma priva di guida politica. Nel primo caso l’Europa Unita sarà uno dei grandi del pianeta. Nel secondo caso l’Europa dei nazionalismi sarà terra di conquista della speculazione finanziaria.