Un filo verde lega tutto il tema delle quote latte

di Gian Pietro Dal Moro (candidato PD)

Rimaniamo garantisti e come sempre rispettiamo il lavoro della Magistratura, ma le perquisizioni nelle sedi della Lega Nord a Milano e Torino legate alle indagini sul tema delle quote latte, sono la continuazione politica di un film di quel filo verde che da anni intreccia la Lega Nord e i cosiddetti splafonatori, cioe’ quegli allevatori che non si sono mai messi in regola per il pagamento delle multe delle quote latte.

Da anni su questa delicata questione, il Partito Democratico e’ intervenuto con dure dichiariazioni sia in Camera che al Senato, sia in Commissione Agricoltura che in aula, per denunciare il ritardo continuo e cercato con il quale si consentiva di ritardare la piena applicazione della legge.

Da anni l’Europa ci chiede di accelerare la riscossione delle multe sulle quote latte, ma i vari Ministri dei Governi Berlusconi e Bossi, escluso il Ministro Galan, hanno fatto di tutto per mettere i bastoni fra le ruote con escamotage normativi o rinviando la riscossione delle multe a carico degli irriducibili splafonatori, spinti da una Lega Nord che si e’ sempre messa a difesa dei 200 splafonatori (probabilmente anche loro vittime di promesse) rispetto ai 28.500 allevatori onesti che hanno rispettato la legge.

Come non ricordare il salvataggio innaturale della Lega alla Camera dell’ex Ministro dell’Agricoltura Saverio Romano, a suo tempo in odore di mafia. In molti raccontavano in quei giorni come quel salvataggio fosse legato alle multe delle quote latte.

Come non ricordare le dichiarazioni del professor Fruscio, Presidente di Agea, indicato da Bossi e poi silurato dal Ministro Romano, dove dichiarava “c’e’ stato un interesse convergente da parte di Bossi e del Ministro Romano. Il leader del mio partito (Bossi) voleva che io menassi il can per l’aia sulle multe per le quote latte, mentre io volevo che fossero pagate”. Più chiaro di così!

Ora lasciamo che la giustizia faccia il proprio corso, senza infierire su una vicenda tragica e penosa, ma tutti gli allevatori onesti e in regola con la legge, devono pero’ sapere che quando il Partito Democratico sarà al governo del Paese, su questo malcostume sarà posta la parola fine, definitivamente.


Parco Fotovoltaico in zona Grande Mela

(comunicato apparso sul numero di dicembre della rivista “Il Baco da Seta”)

 

Siamo ovviamente favorevoli all’utilizzo di energie alternative e ben vengano tutti gli impianti o le installazioni che possono aumentarne la produzione.
Eravamo e siamo però contrari ad un impianto di queste dimensioni, come testimonia il voto negativo che i tre consiglieri comunali de L’Incontro, lista che sosteniamo, hanno espresso in sede di Consiglio Comunale.
Un progetto del genere oltre a rovinare quello che resta della bellezza delle nostre colline, già vittime in questi decenni di politiche residenziali di espansione, porterà a deturpare ulteriormente una zona già disastrata da costruzioni industriali. Senza dimenticare il consumo di una notevole fetta di terreno agricolo,  quindi bene ha fatto il Comune di Sona ad opporsi alla decisione della Regione Veneto.
E’ però indubbio che questa decisione rappresenta una sconfitta per noi ma soprattutto per il Sindaco di Sona che non ha saputo far valere a Venezia, dove chi comanda ha la casacca del suo stesso colore, la propria volontà. Dov’era finita l’importanza di avere istituzioni a livello provinciale e regionale delle stesso colore, tanto decantata nella campagna elettorale del 2008? Tanto per non dimenticare anche Ca’ di Capri.
Detto questo, permetteteci una nota polemica. Non riusciamo a capire perché il Sindaco si ostini tanto su bloccare un’opera che deturperà il nostro territorio in maniera sì significativa ma per un periodo di “soli” venticinque o trent’anni mentre si è approvato senza battere ciglio un ampliamento della lottizzazione Panorama che andrà a deturpare in maniera definitiva la collina di Sona. Forse perché dal parco fotovoltaico il Comune di Sona non avrebbe percepito introiti?

Circolo PD di Sona


Una precisazione

In seguito all’articolo apparso su L’Arena giovedì 3 gennaio a firma di Federica Valbusa, il cui testo è presente anche sul nostro sito al seguente link, è doverosa una precisazione.

Premetto che nelle righe che seguono non vi è alcuna nota polemica o critica nei confronti della giornalista, si è trattata di una conversazione/intervista telefonica nella quale si sono dette molte cose, e che ovviamente per motivi di impaginazione sono state condensate in poche righe.  Quello che la giornalista riporta è stato esattamente quello che il sottoscritto ha detto, parlando però in generale, sulle strategie che i vari partiti o liste civiche potrebbero mettere in atto ora che è stata ufficializzata la votazione con il doppio turno. Ho anche aggiunto, però, che il PD non cercherà alleanze in caso di ballottaggio, sia dovessimo essere noi a concorrere sia che dovessimo rimanere fuori.

Dovessimo accedere al ballottaggio, cercheremo di ottenere il consenso delle altre parti ma certamente non promettendo poltrone o incarichi, bensì cercando di accogliere alcuni punti dei loro programmi elettorali se questi coincideranno o non saranno in contrasto con il nostro. Nel caso in cui, invece, dovessimo rimanere fuori dalla corsa a due, consiglieremo i nostri elettori di votare per quel candidato sindaco che avrà recepito alcuni dei nostri punti del programma. Ma anche su questo ci sono dei limiti legati alle persone.

Mirko Ambrosi – coordinatore del Circolo di Sona del Partito Democratico


Elezioni, si voterà con il doppio turno

Articolo apparso su L’Arena, giovedì 3 gennaio, a firma di Federica Valbusa

 

SONA. Entra nel vivo la sfida tra i partiti con diverse novità: i cinque movimenti civici guadagnano peso in vista del nuovo meccanismo delle urne – Elezioni, si voterà con il doppio turno

A Sona si voterà con il doppio turno. E sarà una prima volta. L’enigma sul sistema elettorale è stato sciolto pochi giorni prima di Natale, con la pubblicazione dei dati demografici raccolti attraverso l´ultimo censimento della popolazione, datato 2011. Per la Gazzetta Ufficiale, i cittadini residenti nel territorio sonese sono 17.030: per questo motivo, alle prossime amministrative verranno adottate le modalità di voto previste per i Comuni sopra i 15 mila abitanti.
La novità più importante riguarda la possibilità del ballottaggio.
Il maggioritario a doppio turno, infatti, prevede che, qualora nessun candidato sindaco riesca ad ottenere la maggioranza assoluta, si torni alle urne per scegliere fra i due candidati più votati.
Due sono gli aspetti politicamente rilevanti del nuovo sistema elettorale: già al primo turno, uno stesso candidato potrebbe essere sostenuto da più liste a lui collegate; e al secondo turno i candidati in ballottaggio potrebbero collegarsi a liste ulteriori.
Con la certezza del doppio turno, seguita all´ufficializzazione dei dati del censimento, Sona è entrata nel vivo della campagna elettorale.
All´interno dei diversi schieramenti, il principale tema di discussione è quello delle alleanze: occorre decidere se cercare aggregazioni fin da subito o proporsi da soli al primo turno, per poi aggregarsi ad altre liste in caso di ballottaggio.
Il problema non interessa solo i partiti, ma anche i movimenti civici. Gianluigi Mazzi di «PerSona al centro» afferma: «Secondo me è importante che le civiche percorrano strade di aggregazione. La soluzione migliore sarebbe quella di mantenere la differenziazione di identità fra i vari gruppi, accordandosi però sullo stesso candidato sindaco da sostenere tutti insieme». E conclude: «In alternativa, si potrebbe pensare a un´unica grande lista, come era successo nel 2008 con l´esperienza dell´Incontro».
I movimenti civici che stanno prendendo forma nel panorama politico locale sono cinque: «PerSona al centro», che è stato fondato da Gianluigi Mazzi, Gianmichele Bianco e da Gianfranco Dalla Valentina; «Progetto Comune», che vede fra i soci fondatori anche l´ex sindaco Flavio Bonometti e l´ex consigliere di maggioranza Alberto Giovanzana; «Il Maestrale», che probabilmente tornerà in campo con nomi nuovi e volti giovani; «Insieme per Sona», che è stata lanciata dal consigliere di minoranza Renato Farina; e «Valore famiglia», costituita da genitori impegnati negli istituti comprensivi di Sona e Lugagnano.
Nel Pd si discutono strategie, ma non è ancora stato deciso nulla di definitivo: «Stiamo lavorando a una nostra lista», spiega il coordinatore Mirko Ambrosi, «ma siamo anche in contatto con altre forze. Penso che, se vogliamo aspirare a vincere, dovremo stringere delle alleanze: con il turno unico avremmo dovuto farlo subito, con il doppio turno possiamo farlo anche in un secondo momento. Per ora, comunque, i giochi sono tutti da fare».
La Lega Nord, che potrebbe essere affiancata da una lista Tosi, ha deciso di riconfermare la candidatura del sindaco uscente Gualtiero Mazzi: «Il mio obiettivo», afferma lui, «è ottenere subito la maggioranza assoluta».
In questi giorni si è diffusa la notizia che Mazzi potrebbe essere nella lista del Carroccio anche per le elezioni politiche.
A questo proposito, il primo cittadino sonese chiarisce: «Se dovessi essere eletto a Roma, ipotesi remota, sarei costretto a lasciare uno dei miei incarichi, perché non riuscirei ad occuparmi di tutto: porterei avanti il mio impegno nel Comune di Sona e abbandonerei il mio ruolo di assessore in Provincia, l´unico per cui attualmente percepisco un’indennità».
All’nterno del Pdl, che nel 2008 aveva vinto le elezioni insieme alla Lega, regna l´incertezza. «Ci stiamo confrontando un po´ con tutti», afferma il coordinatore Carmelo Pantano, «e attendiamo di vedere i risultati delle politiche».


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