Le mascherine con l’effigie del Duce, uno sfregio alla Repubblica Italiana

Comunicato stampa P.D. di Sona

Abbiamo da poco festeggiato i 75 anni dalla liberazione e purtroppo Verona e il Comune di Sona, come riferito da alcuni organi di informazione, sono tornati alla ribalta delle cronache per l’effigie di Mussolini impressa sulle mascherine prodotte pare da un’azienda del nostro Comune.

“Fare memoria della Resistenza, della lotta di Liberazione dal nazifascismo, di quelle pagine decisive della nostra storia, dei coraggiosi che vi ebbero parte, significa ribadire i valori di libertà, giustizia e coesione sociale, che ne furono alla base, sentendoci uniti intorno al Tricolore; il 25 Aprile è la data fondatrice della nostra esperienza democratica di cui la Repubblica è presidio con la sua Costituzione” sono le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica Mattarella alcuni giorni fa , in occasione della festa del 25 Aprile.

Per non dimenticare. Ma purtroppo ci sono ancora degli idioti che con gesti e azioni tendono a riabilitare un periodo buio e triste, un regime che ha eliminato ogni libertà ed ha portato alla distruzione dell’Italia coinvolgendola in una guerra atroce e spaventosa, un regime che la storia ha condannato per sempre.

Alle autorità competenti chiediamo un immediato intervento affinchè le mascherine siano sequestrate e tolte dal commercio e perseguiti i responsabili.

Pur nella gravissima emergenza del Covid- 19, il nostro paese ha dimostrato spirito di fratellanza e coesione sociale ed ha visto l’impegno di tantissime persone, che anche a costo della propria vita, si sono prodigate nell’aiutare gli altri. Nei momenti di difficoltà la nostra bistrattata Italia risorge.

Ricordiamolo sempre e le parole di Mattarella ne sono un monito: il 25 Aprile è la data fondatrice della nostra esperienza democratica di cui la Repubblica è presidio con la sua Costituzione.

Sona 9.5.2020

Giovanni Forlin segretario Circolo P.D. di Sona


Non si oltraggia la Liberazione.

L’episodio della bandiera della repubblica di Salò issata allo stadio nel giorno delle celebrazioni del 25 aprile lascia sbigottiti, ma non più di tanto, purtroppo. Verona, città che ha dato un importante contributo alla liberazione dal nazifascismo, torna sulle cronache nazionali per l’ennesima provocazione di squallidi personaggi che si sentono appoggiati anche da figure con ruoli pubblici locali, che dimenticano troppo spesso di rappresentare le istituzioni democratiche e repubblicane nate dalla resistenza.
Lo temevamo e lo avevamo scritto il giorno prima al Prefetto di Verona:
“Mai come quest’anno la sua celebrazione amplifica il messaggio di Speranza e Ricostruzione insito nella Liberazione… Lascia dunque sbigottiti vedere abbattersi sulle celebrazioni di questa festività interventi sguaiati da parte di alcuni rappresentanti delle istituzioni locali che dovrebbero rappresentare e interpretare l’unità della città sui valori fondanti della Repubblica. Interventi volti a gettare discredito sulla ricorrenza, a marcare distinguo sui suoi “reali” significati, a strumentalizzare le morti e ad esacerbare gli animi. E’ duro accettare che dopo 75 anni dal 25 aprile 1945 il livello del confronto sia caduto tanto in basso.” Lo temevamo ed è accaduto, il nostro appello è caduto nel vuoto ed abbiamo dovuto registrare l’episodio della bandiera e le dichiarazioni del sindaco di Verona, che non perde occasione per lanciare segnali di vicinanza all’estrema destra. Verona merita di meglio. Non basta la condanna. Senza dimenticare mai i sacrifici compiuti per consentirci di vivere in democrazia e guardare avanti, dobbiamo tutti impegnarci per dare al nostro paese e a Verona una forte prospettiva di cambiamento.
A quanti dicono che il fascismo è morto ricordo che è vero, ma che può risorgere in modi differenti, come nei governi nazionalisti, egoisti, razzisti ed autoritari, che non accettano il dissenso e l’informazione libera, che coltivano e diffondono sentimenti di odio e di intolleranza. Anche nelle amministrazioni locali che ad essi si richiamano. E’ ora di dire basta, i responsabili dell’ignobile gesto vanno individuati e puniti e i gruppi che si ispirano al fascismo vanno sciolti.
Serve una rinnovata stagione che ci veda impegnati, tutti, alla cura dell’interesse generale. Il PD di Verona non si tirerà mai indietro.

Maurizio Facincani, segretario provinciale


PD VERONA – Raccolta fondi per l’acquisto di dispositivi necessari ai Medici di Famiglia

In questo momento difficile che sta vivendo la nostra Comunità riceviamo segnalazioni di necessità impellenti. In particolare i Medici di Famiglia stanno sostenendo uno sforzo importante nelle molte case dei nostri concittadini Veronesi.

La loro tutela è fondamentale e hanno necessità di essere dotati dei presidi sanitari essenziali: mascherine, camici impermeabili e occhialini ed altri strumenti per diagnosi e cura.

Abbiamo pensato che, come Partito Democratico, possiamo essere loro d’aiuto in modo concreto e per questo proponiamo una raccolta di fondi per l’acquisto di dispositivi necessari ai Medici di Famiglia.

I contributi che riceveremo sul conto corrente bancario del PD veronese da oggi 28 marzo fino a venerdì 3 Aprile 2020 saranno utilizzati per l’acquisto di materiale sanitario e consegnato alla Federazione dei Medici di Medicina Generale veronese.

Il bonifico può essere fatto a:

PARTITO DEMOCRATICO DELLA PROVINCIA DI VERONA

IBAN IT85Z0503411734000000007338

BANCA POPOLARE DI VERONA AGENZIA “CASTELVECCHIO R”

CAUSALE: erogazione liberale Legge 21 febbraio 2014, n. 13, art.11 – emergenza covid-19

Aiutiamo i Nostri Medici di Base

Il Segretario Provinciale

Maurizio Facincani


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