Nuovo segretario PD Sona

Nuovo segretario PD Sona

 

Rilevante novità politica degli ultimi tempi a Sona è sicuramente la nomina di Mirko Ambrosi quale nuovo Segretario del Circolo del Partito Democratico di Sona. Succede a Giorgio Tacconi, eletto nel Febbraio 2008 e rimasto alla guida del PD per oltre due anni.

Così hanno deciso gli iscritti al PD locale nel corso dell’assemblea svoltasi la sera del 12 ottobre scorso preso il Salone della Scuola Media di Lugagnano. Oltre al nuovo Segretario, entrano a far parte del direttivo Lorena Ambrosi, Fabio Boscaini, Francesco Bressan, Domenico Lattarico, Germana Pigato, Chiara Santoro, Giorgio Tacconi, Gino Tacconi, Cecilia Zanetti e Letizia Zanetti.

 Mirko Ambrosi, 37 anni, residente a Palazzolo, ricopre la carica di Consigliere comunale per la lista civica L’Incontro dal 2008. Professione impiegato, è impegnato da molti anni nel mondo del volontariato: iscritto all’Avis di Sona, membro del direttivo del Circolo Giustiniano di Palazzolo, del comitato organizzativo del torneo di calcio parrocchiale e responsabile sagra di Palazzolo.

Proviamo ad approfondire il significato di questa nomina.

Come nasce la sua candidatura quale Segretario del PD a Sona?

Non è stata scelta facile e soprattutto non è stata affatto a senso unico. Si è trattato del risultato di discussioni e valutazioni all’interno del precedente direttivo ed anche di confronti con altri iscritti. Credo che le motivazioni che hanno spinto alcune persone a propormi ed a sostenermi siano da ricercarsi nel bisogno di rinnovamento ma anche, e qui non vorrei apparire immodesto, nell’impegno e nella passione che ho sempre profuso nelle varie attività svolte. Spero sinceramente di non tradire la fiducia.

 

Ma, permetta la provocazione, esiste un partito democratico a Sona?

Certo che esiste e, tenendo conto che ci troviamo in un Comune storicamente conservatore, è già un buon risultato. La presenza non è sicuramente quella che vorremmo, dobbiamo impegnarci ancora molto, però è vero anche che a Sona il circolo del Partito Democratico è stato creato nel febbraio 2008, quindi è servito anche il tempo per conoscersi, amalgamarsi e trasformare in maniera concreta quelli che erano gli entusiasmi iniziali. Anche a livello nazionale il Partito ha avuto bisogno di un lungo periodo di rodaggio, periodo che finalmente è terminato.

 

Cosa si propone come segretario locale?

Far sentire e vedere che il Partito Democratico è presente anche a Sona non la considero la cosa principale ma è sicuramente la prima da fare. Gli obiettivi sono comunque molti ed all’interno del nuovo direttivo abbiamo già iniziato a discuterne ed a predisporre un documento programmatico. La cosa che mi ha fatto piacere è stato notare che alcuni dei membri hanno già espresso il desiderio e la voglia che il nostro partito si ponga, tra i vari traguardi, anche quello di mettere al centro del dibattito la politica con la P maiuscola intesa come bene comune al servizio dei cittadini e non dei partiti.

 

Alla luce della sua elezione cambia qualcosa per quanto riguarda la Lista Civica L’Incontro? Avrà un futuro? Ha ancora senso di esistere come lista civica essendo ormai un monocolore PD?

Dal mio punto di vista non cambia nulla. Però prima una premessa che ritengo fondamentale: non è la lista civica L’Incontro ad essere monocolore PD, ma solo la simpatia politica dei consiglieri de L’Incontro e questa è una precisazione importante, poiché L’Incontro è fatto di varie persone, non solo di Forlin, Aldrighetti e del sottoscritto. E tutte queste persone che si sono ritrovate sotto il nome L’Incontro ed hanno sostenuto la candidatura di Gianluigi Mazzi a Sindaco non l’hanno fatto perché lui era di AN, perché Farina era dell’UDC, perché c’era il Maestrale o perché io, Forlin e Aldrighetti eravamo del PD. Lo hanno fatto perché hanno creduto nel programma, così come noi ci crediamo ancora. Quindi non vedo cosa importa il credo politico a livello nazionale quando a livello locale c’è un programma condiviso. Ritornando al futuro de L’Incontro, sicuramente noi tre porteremo avanti l’impegno fino al 2013. Poi a qualche mese dalle elezioni sarà doveroso ritrovarsi attorno ad un tavolo con tutti coloro che hanno partecipato alla nascita di questa bella realtà e valutare l’opportunità o meno di ripresentare la lista anche alle prossime elezioni. Ma la decisione, qualunque essa sia, dovrà essere presa assieme.

 

In prospettiva è possibile arginare politicamente lo strapotere attuale della Lega Nord sul nostro territorio?

Dipende. Dipende su cosa questo strapotere si basa. Se nei nostri territori, ma in tutto il Nord Italia in generale, i consensi che la Lega riceve sono basati sulla capacità dei suoi amministratori allora non credo che occorra arginare alcunché, anzi ben venga questo strapotere. Se invece, come effettivamente credo che sia, questo strapotere si basa su slogan propagandistici allora basterebbe iniziare a parlare di politica, di proposte serie e realizzabili.

 

Sareste disposti a qualsiasi alleanza, anche con il PDL, per mettere in minoranza alle prossime elezioni la Lega Nord?

Domanda più che lecita ma la risposta risulterebbe troppo prematura. Prima di tutto perché la Lega arriverà alle elezioni dopo due amministrazioni di seguito e bisognerà valutare se i cittadini di Sona saranno ancora disposti a concederle fiducia. Poi perché non sappiamo ancora quale potrà essere lo scenario politico tra due anni e con molta probabilità, dipenderà dal momento in cui il censimento 2011 verrà registrato, ci saranno elezioni con il doppio turno, quindi il ballottaggio potrebbe rimescolare le carte in gioco e le strategie. Ed inoltre, cosa non da trascurare, potrebbe non esserci il traino delle elezioni nazionali che una certa influenza l’ha avuta nel 2008. Detto questo, a livello locale gli spazi di incontro ci sono con tutti, anche con la Lega, ma questi spazi si possono verificare solo durante l’eventuale discussione di un programma.

 

Per chiudere, un giudizio sull’Amministrazione che governa oggi Sona?

Negativo. Per la mancanza di dialogo con le minoranze, per il fatto che l’impressione che si ha dai banchi dell’opposizione è che ogni nostra proposta sia vista solo come un fastidio, come la proposta di quelli là. Che ogni nostra critica sia vista come un attacco e non come una critica costruttiva, non come un voler collaborare ad amministrare un Comune che è anche nostro, di tutti. Comunque si può dire tutto quello che si vuole, ma alla fine il giudizio che conta lo daranno gli elettori.


Articolo tratto da “Il Baco da Seta – numero di dicembre 2010”



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