“Mafia arriva a Verona”

Il Procuratore Nazionale Antimafia, Piero Grasso, a San Bonifacio ha rilanciato l’allarme sulla concreta possibilità di infiltrazione della criminalità a Verona.

Addirittura, si è detto che il Veneto è terra di mafia, che la crisi la favorisce, che è aiutata dalla falsa credenza che qui la mafia non ci sia, che il sistema mafioso si starebbe diffondendo attraverso la cultura del denaro facile, tanto che si è paventato che stiamo passando da locomotiva economica a lavatrice del denaro sporco.

Le organizzazioni criminali punterebbero sul Veneto per investire i loro profitti illeciti, dove potersi inserire nell´imprenditoria sana, attraverso capitali che, in un momento di crisi di liquidità, hanno un potere maggiore e quindi hanno la capacità di finanziare anche aziende che sono in difficoltà. Insomma, la crisi attuale aiuterebbe la mafia.

Il Veneto sarebbe anche Regione di transito dei traffici illeciti verso gli altri Paesi del Nord e dell´Est europeo.

Sono preoccupato. Pare che ad oggi non ci sarebbe un vero e proprio controllo territoriale mafioso, ci sarebbero, però, già i soldi, dopo i quali arriva la mafia. Nel Veneto ci sono 85 beni confiscati, molti dei quali anche qui a Verona.
La mafia è favorita dalla crisi. Ma a Verona ci sarà anche altro.
Nei prossimi anni saranno investiti miliardi di euro in tante opere faraoniche, alcune delle quali assolutamente inutili e dannose per il nostro territorio. Questo enorme volume di denaro potrebbe attirare l’interesse della criminalità organizzata che ha necessità di riciclare i capitali illeciti e potrebbe inquinare l’economia legale.

Verona ha gli anticorpi per fronteggiare questo pericolo? Quali sono i segnali, le azioni da porre in essere? Spiace osservare che non se ne parla da nessuna parte.
Con decreto interministeriale 14 marzo 2003 è stato costituito anche a Verona presso la Prefettura un Gruppo Interforze/tavolo di valutazione sulle grandi opere pubbliche di carattere strategico individuate dalla c.d. legge obiettivo composto da un rappresentante ciascuno per Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Direzione Investigativa Antimafia, Provveditorato alle Opere Pubbliche e Ispettorato del Lavoro[1].

Sul nostro territorio non vi saranno solo grandi appalti legati alle opere previste nella legge obiettivo[2].
Infatti, tra gli altri è altamente possibile che avremo Motor City (Trevenzuolo/Vigasio), logistica (Vigasio, Nogarole, Isola d/S, forse Sommacampagna), agroalimentare (Trevenzuolo), centro commerciale (Vigasio), rilevanti collegamenti viabilistici interni pseudoautostradali tra Nogara/Mare Adriatico e mediana (Nogara e Isola della Scala), tra A/22 e mediana (Isolalta di Vigasio e Trevenzuolo), tra Ti.Bre. e A/22 ad Affi (Valeggio Sul Mincio e Castelnuovo), la mediana provinciale Nogarole Rocca-Soave, i tanti piani degli interventi dei Comuni nel delicato settore dell’edilizia, forse un Ippodromo (area Verona sud) ed altro ancora. In quale sede queste occasioni vengono affrontate?

Attesa la delicatezza del fenomeno, propongo al Prefetto di Verona di costituire un tavolo di valutazione anche per le grandi opere a carattere locale che non rientrano nella legge obiettivo, ma che sono ugualmente “pericolose” per gli importi che necessitano, in modo da seguire tutte le procedure previste e attuare stringenti forme di controllo attraverso le Forze di Polizia e/o altri Enti ispettivi.
Peraltro, dal 18 novembre 2003 è stato reso operativo presso la Direzione Investigativa Antimafia “l’Osservatorio Centrale sugli Appalti”, per monitorare gli appalti pubblici relativi alle “Grandi Opere”, per la prevenzione e la repressione dei tentativi di infiltrazione mafiosa.
L’Osservatorio mantiene un costante collegamento con i Gruppi Interforze, finalizzato all’acquisizione e allo scambio di dati afferenti alla vigilanza sui cantieri – con specifico riferimento agli accessi eseguiti presso gli stessi – avvalendosi di un apposito sistema telematico realizzato dalla stessa D.I.A..

In questo modo è possibile avere una visione globale di tutti i soggetti impegnati nei cantieri aperti sul territorio nazionale (sia persone giuridiche che fisiche) e la presenza, sui cantieri stessi, di mezzi e personale di società riconducibili alla criminalità organizzata.

Questo sistema consente di migliorare la prevenzione anticipando le verifiche antimafia nei confronti delle imprese interessate alla realizzazione dell’opera, così intervenendo, per tempo, con l’esclusione dai lavori, di quelle non in regola con la stringente normativa antimafia e di tutelare le attività di cantiere prevenendo ogni forma di pressione criminale sulle Grandi Opere.

Tosi e Miozzi, membri effettivi del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, partecipino alla proposta. Non voglio la paternità. Di fronte a questa grave piaga è dovere di tutti agire per contrastarla.

Vincenzo D’Arienzo – segretario provinciale del Partito Democratico

[1] Il gruppo interforze veronese ha il compito di svolgere accertamenti sulle imprese aggiudicatarie di appalti, subappalti o affidatarie di servizi, ordini e forniture riguardanti le opere pubbliche individuate dalla legge 21/12/2001, nr. 443, al fine di verificare eventuali cointeressenze in queste imprese di soggetti legati direttamente o indirettamente alla criminalità organizzata, anche con l’esecuzione di accessi ai cantieri.

[2] TAV, collegamento tangenziali, traforo delle torricelle, Ti.Bre., Nogara/mare adriatico, SFMR, progetto Grandi Stazioni, collegamento ferroviario con l’aeroporto, terminal ferroviario Isola d/S, variante SR 10 Legnago-Este, ponte sull’Adige a Dolcè, collegamenti A/22-Lago di Garda.


Tosi, tutto fumo e niente arrosto

(articolo tratto da www.pdverona.it)

L’elencazione delle cose fatte è la solita operazione propagandistica sulla quale in questi anni Tosi ha creato la propria figura.

Confesso che ogni volta cerco riscontri a quello che dice e le uniche cose che trovo sono il parco di S. Giacomo e mettiamoci anche la “liberazione” di via Mazzini dalla presenza stabile dei vù cumprà.
Però, basta girare in centro per essere fermati da tante persone in difficoltà che chiedono soldi o ai semafori per la vendita di fiori o altro. L’operazione immagine è riuscita spostando la “polvere” nelle strade laterali al salotto.
Tosi ha una notevole visibilità nazionale, ma questo non ha portato alcun beneficio per il territorio.
Mi spiego.
Sono anni che aspettiamo da Roma finanziamenti per la variante alla SS 12, il prolungamento della transpolesana e la metropolitana di superficie verso l’aeroporto Catullo.
Ebbene, nonostante il governo amico e la sua ascesa nella Lega, qui non s’è visto un soldo.
Ad esempio, c’è voluto il Governo Monti per finanziare il filobus, dopo anni di inutile attesa.
Altri sindaci hanno sfruttato meglio il proprio peso e quelle città ne hanno beneficiato.
E’ mancato poi un progetto che rendesse Verona porta d’Europa.
L’Aeroporto è stato abbandonato a sé stesso e rischia il fallimento, del Quadrante Europa dobbiamo ringraziare chi ci lavora, dell’alta capacità non si parla più.
Vogliamo parlare delle aziende partecipate? E’ prevalsa la normale amministrazione per AGSM, AMIA, Veronamercato, società che potevano allearsi con altri partner per conquistare nuovi mercati.
Sull’edilizia residenziale ha puntato su quella privata e niente su quella pubblica attraverso l’AGEC, così favorendo l’aumento degli affitti.
Sulla viabilità sfido chiunque a citare qualche provvedimento di rilievo.
Risibile la questione economica.
Sono anni che vende immobili, quote della fiera, progetta l’acquisto di Amia da parte di AGSM per chiudere i bilanci del Comune.
Dopo che il suo governo ci ha ridotto in questo stato, adesso ha trovato il colpevole: tagli e aumenti delle tasse per colpa di Monti.
Fa finta di cascare dal pero, ma sa bene che l’IMU l’ha creata e imposta la Lega. Poiché non gli conviene dirlo, se ne lava le mani.
Stendo un velo pietoso sul suo ritorno col capo chinato tra i secessionisti.
Che dire, è bravo solo nella propaganda e ha creato la percezione dell’uomo del fare. Ma, e non ho timori di essere smentito, di fatti concreti neanche l’ombra.
Il centrosinistra ha un compito storico: recuperare il tempo perso in questi cinque anni per rendere Verona centrale nelle prospettive future del nord est e dell’Italia verso l’Europa del nord e dell’est.
Di questa sfida Tosi non se n’è occupato.

(da www.pdverona.it)


Tavolo di controllo su grandi appalti

L’Italia oltre alla grave crisi economica presenta un alto tasso di corruzione.
La classifica dell’organizzazione Transparency International, che ha presentato a Berlino il CPI 2011, corruption perception index annuale, ci pone al 69esimo posto su 182 paesi, quartultimi in Europa, davanti solo a Grecia, Romania e Bulgaria.
L’alto tasso di corruzione indica che in Italia vi è una bassa trasparenza che non facilita certamente gli investimenti esteri nel nostro paese e non incoraggia il rapporto tra le Pubbliche Amministrazioni ed i cittadini.
Un fenomeno molto pericoloso è rappresentato dall’economia criminale che penetra nel sistema economico ed istituzionale ed è l’unica organizzazione che in questo momento di crisi possiede notevole liquidità finanziaria.
E a Verona? Nei prossimi anni saranno investiti miliardi di euro in tante opere faraoniche, alcune delle quali assolutamente inutili e dannose per il nostro territorio. Questo enorme volume di denaro potrebbe attirare l’interesse della criminalità organizzata che ha necessità di riciclare i capitali illeciti e potrebbe inquinare l’economia legale.
Verona ha gli anticorpi per fronteggiare questo pericolo? Quali sono i segnali, le azioni da porre in essere? Spiace osservare che non se ne parla da nessuna parte.
E’ costituito in Prefettura un tavolo di valutazione sulle grandi opere pubbliche finanziate con rilevanti investimenti nazionali composto dal Prefetto e da vari Organismi ispettivi. Il compito è quello di seguire gli appalti pubblici finanziati dallo Stato.
Sul nostro territorio, però, non ci sarà solo la TAV. Infatti, tra gli altri, sono previste rilevanti infrastrutture che non sono finanziate con fondi statali, ma sono pianificate dagli Enti locali, Regione, Provincia e Comuni vari. Ad esempio, avremo il collegamento delle tangenziali (2,4 mld), il traforo delle torricelle (1 mld circa), le infrastrutture dell’area sud/ovest della provincia – autodromo, logistica, agroalimentare – diversi mld), due nuove autostrade (Ti.Bre., Nogara/mare adriatico – 3 mld circa) ed altro ancora.
In quale sede queste occasioni vengono affrontate?
Attesa la delicatezza del fenomeno, proponiamo di costituire presso la Prefettura di Verona un tavolo di valutazione anche per le opere che non sono di competenza statale in modo da seguire tutte le procedure avviate in sede locale e attuare forme di controllo attraverso le Forze di Polizia e/o altri Enti ispettivi in modo da contrastare eventuali interessi illeciti sul nostro territorio.

 

Vincenzo D’Arienzo – Segretario Provinciale


L’assemblea provinciale PD e la manovra del governo

L’assemblea Provinciale di Verona, riunita congiuntamente con i segretari di circolo della provincia il 13 dicembre 2011,

• premesso che:

– la manovra economica finanziaria del Governo Monti è imposta dall’emergenza per correggere i danni arrecati da PDL e Lega Nord;

– la scure giunge dopo che per 3 anni il Governo Berlusconi non ha fatto niente per combattere la crisi, addirittura negandola;

– che gli allarmi lanciati in questi anni dimostrano che è giunta in ritardo e, quindi, non è certamente la manovra che avremmo fatto come PD;

– nei contenuti la manovra è uno sforzo ingentissimo chiesto al Paese e non è, nei fatti, sufficientemente equa come avremmo voluto che fosse;

– è doveroso proseguire lo sforzo di responsabilità che il Partito sta profondendo per salvare l’Italia;

– l’impegno che il Paese deve affrontare avrà notevole influenza oltre i confini nazionali con riguardo sia a rafforzare la solidità della moneta unica che l’intero contesto europeo che rimane forte orizzonte delle prospettive che l’Italia deve perseguire;

• osservate:

– le tante sollecitazioni pervenute da larghi settori del nostro elettorato;

– le diffuse contrarietà formulate su una parte delle previsioni in questione, ed in particolare la contrarietà dei sindacati confederali unitariamente espresse anche con forme incisive di protesta quale lo sciopero;

• rilevate che le posizioni della Lega Nord, che con la promessa/chimera del federalismo ha dilatato nel tempo i problemi annegandoli nell’illusione, è il partito responsabile di quanto l’Italia sta vivendo oltre che irresponsabile per il comportamento che sta tenendo;

• ponderati i fattori in campo, ovvero l’interesse di salvare il Paese da “situazioni catastrofiche”, come detto dal Presidente Napolitano e quello di corrispondere alle aspettative espresse da anni dall’elettorato del Partito Democratico e in generale del centrosinistra;

• tenuto conto del profilo di governo che il Partito Democratico ha maturato, rispetto al quale non devono esserci subordinate, attesa la cultura politica e democratica che ci appartiene;

• ritenuto necessario per il PD segnare una più concreta discontinuità rispetto alle politiche economiche dei governi delle destre, con riguardo in particolare alla tutela di coloro che hanno sempre fatto la propria parte;

l’Assemblea Provinciale di Verona

• manifesta pieno appoggio e fiducia nei confronti della segreteria nazionale per l’impegno da sostenere per salvare l’Italia;

• chiede alla segreteria nazionale di agire per spostare, in questa occasione e per il futuro, il più possibile il carico economico necessario dai lavoratori e dai pensionati ad altri settori altrettanto “remunerativi” e, soprattutto, in grado di corrispondere alle esigenze finanziarie previste;

• ritiene necessario l’impegno del PD a salvaguardia degli interessi degli italiani ed in particolare dei redditi dei lavoratori, dei pensionati nonché della redditività delle imprese, come presupposto per la ricostruzione del Paese. Solo affrontando con serietà la grave crisi economica è possibile garantire un futuro di benessere al Paese.

Per questo, è necessario:

1. proseguire sul percorso già tracciato di rivedere la proposta sull’indicizzazione delle pensioni che deve essere corretta, sulla riforma delle pensioni che deve essere graduata in particolare per i lavoratori a più basso reddito, sull’incremento dell’esenzione dell’Ici sulla prima casa e sull’aumento del prelievo sui capitali scudati come da proposta avanzata nel tempo;

2. privilegiare il prelievo strutturale sulle grandi ricchezze immobiliari, aderire alla dismissione di immobili e alla messa a gara delle frequenze;

3. contrastare con vigore l’evasione fiscale, diminuendo la quota dei mille euro oltre il quale i pagamenti in contanti non saranno possibili e affrontando con maggior vigore la parte relativa agli acquisti di beni che di solito sono la chiara ostentazione della capacità reddituale dei singoli;

4. riflettere criticamente alcune previsioni di spesa, ad esempio le rilevate spese militari, in modo da individuare possibili ed eventuali razionalizzazioni;

5. proseguire sulle proposte avanzate di superamento del bicameralismo, di eliminazione del vitalizio, di allineamento delle retribuzioni dei Parlamentari alla media europea.


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