“Tosi rimpiange mamma-Roma?”

Prima di portare il Sociale sull’altare sacrificale il sindaco deve riflettere sui soldi che la sua amministrazione ha buttato, a partire dai 700 mila euro usati per sponsorizzare una squadra di calcio privata e passando dai 500 mila usati per finanziare una mostra di dubbio successo.

Governare con il sistema dei trasferimenti statali, cioè con risorse che arrivano già belle che pronte da Roma, è indubbiamente più facile, mentre col nuovo sistema di finanza pubblica locale vedremo di che pasta sono fatti i sindaci, chiamati a decidere il prelievo da applicare alle attività produttive, ai cittadini e sulla qualità dei servizi da erogare.

Ma non era questo, del resto, il risultato cui aspirava anche il federalismo leghista, che aveva previsto per il 2013 la reintroduzione dell’Ici? Perché Tosi oggi se ne lamenta?

Di certo occorre uno stile di governo molto diverso dal “fasso tutto mi” che abbiamo visto finora, con una maggiore capacità di coinvolgimento del Consiglio comunale in primis e, se proprio vogliamo parlare di Sociale, anche del volontariato a cui va finalmente riconosciuto un ruolo attivo nella progettazione degli interventi e non può essere usato soltanto come mero braccio operativo di politiche decise altrove.

Michele Bertucco, candidato sindaco del Centrosinistra



“Bene Acque Veronesi, ma le altre?”

E’ confortante sapere che Acque Veronesi si sta muovendo proficuamente sul piano delle alleanze, peccato che le altre partecipate, a cominciare da Agsm, sembrino più impegnate a portare acqua al mulino delle elezioni, come dimostrano i soldi buttati per la sponsorizzazione dell’Hellas oppure recenti messaggi pubblicitari contro il governo Monti. Anche a Palazzo Barbieri si bada più a fare finanza creativa, attraverso l’ammucchiata Agsm-Amia, piuttosto che pensare ad uno sviluppo dei servizi pubblici essenziali che magari porti in dote ai cittadini benefici sulle bollette. Pure l’avvio di un gruppo di acquisto di gas, sempre con Vicenza, è rimasto nel limbo degli annunci. Sulla questione delle alleanze, Verona sembra insomma più brava ad andare al traino delle iniziative altrui piuttosto che metterci qualcosa di suo.

Michele Bertucco, candidato sindaco del centrosinistra


Provincia 2011, un “bilancio invisibile”

La Provincia di Verona si appresta a chiudere uno dei peggiori esercizi di sempre, non tanto sotto il profilo ragionieristico dei conti ma sotto quello politico e dei risultati amministrativi. Infatti Lega e Pdl hanno aumentato le tasse e ridotto opere e servizi, tagliando quasi indiscriminatamente il budget di tutti i settori operativi. Una combinazione micidiale che graverà due volte sulle tasche dei veronesi. Anche quest’anno le opposizioni presenteranno una cinquantina di emendamenti per cercare di raddrizzare un bilancio che più povero di contenuti non si può.

Ma ecco i numeri: il gettito dell’imposta provinciale di trascrizione (Ipt) passa dai 20 milioni del 2011 ai 23 milioni previsti per il 2012. Dall’aumento dell’Rc auto (passata dal 12,5% al 16%) deriveranno nel 2012 ben 42 milioni di euro, 7 milioni in più rispetto al 2011. Intanto si taglia ferocemente su Edilizia scolastica; Sviluppo del territorio (va avanti soltanto la manutenzione ordinaria delle strade, che riceve 7 milioni, gli interventi straordinari ammontano invece a poche migliaia di euro); Turismo (l’unico evento finanziato nel 2012 sarà Verona In Love). Persino la Sicurezza (60 mila euro di budget) è ridotta al lumicino (dalla Regione arrivano in meno 450 mila euro) . L’azione disastrosa operata dalla Lega sugli enti locali ha messo in ginocchio la Formazione professionale e il Lavoro, due delle principali deleghe delle Province. Infatti il 2012/2013 porterà alla totale cancellazione dei Centri di formazione professionale (Cpf) per mancanza di fondi, mentre il progetto Apprendistato non è stato finanziato. Intanto nel settore Cultura sono pervenute domande di contributo per 500 mila euro, quando i fondi ammontano ad appena 87 mila euro…

Questo accade perché il governo “amico” di Bossi e Berlusconi ha distrutto la finanza pubblica scaricando sugli enti locali gli effetti delle manovre approvate nell’estate del 2011. E la Lega, dopo aver portato il paese allo sfascio, si chiama fuori dai sacrifici necessari a salvare l’Italia, protestando persino contro gli effetti delle manovre fatta dal Suo governo Berlusconi/Bossi.

Anche in Provincia di Verona il centrodestra ha scelto la strada disastrosa dei tagli lineari lasciando tutti i settori a secco. Ma oltre al danno la beffa: la seconda manovra estiva del governo Bossi e Berlusconi ha messo in carico alle Province anche i costi del personale delle partecipate (APTV, Veneto strade, Verona turismo, ATV) facendo così balzare l’incidenza del costo del personale sulla spesa dal dal 19% al 38%, molto vicino al limite del 40%!

Insomma , anche dopo essersene andati, Berlusconi e la Lega non smettono di far pagare il prezzo ai veronesi, infatti la Provincia di Verona rischia di non rientrare nel novero degli enti virtuosi, rischiando ulteriori penalizzazioni.

Del resto anche il dibattito sulle Province sembra trascendere dal fatto che la maggioranza si è rivelata incapace di svolgere il più elementare ruolo di coordinamento degli interventi sul territorio. Lo si è visto per la pianificazione territoriale e nella gestione dei rifiuti con la mancata approvazione di due atti fondamentali per il governo del territorio come il Ptcp e il Piano dei rifiuti.

il gruppo consigliare provinciale del Partito Democratico


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