Aeroporto: ripartire sì, ma con “la rotta” giusta
Aeroporto: ripartire sì, ma con “la rotta” giusta
Giusto affrettarsi per prendere le occasioni al volo, la situazione dell’aeroporto è davvero grave. Comprensibile anche la riservatezza che non può mai mancare in circostanze del genere. Ma per evitare di ripetere gli errori della precedente gestione, è doveroso accertarsi che l’attuale presidente dell’aeroporto si stia muovendo con i soci al fianco e non da solo. Di converso, la città ha anche il diritto di sapere quali sono le indicazioni che i principali soci, Camera di Commercio, Comune e Provincia di Verona abbiano dato in proposito, perché anche dall’aeroporto dipende in buona parte la crescita e l’occupazione del territorio.
In altre parole è necessario sapere se la compagine politica e amministrativa che governa lo scalo abbia un’idea del futuro dell’aeroporto. Fino ad oggi, infatti, si è guardato tanto ad Est (Venezia) quanto ad Ovest (Milano) più in funzione delle convenienze e delle cordate politiche piuttosto che sulla base di una precise valutazioni costi-benefici. Fatte le quali potrebbe magari emergere che la vocazione del territorio va in tutt’altra direzione, ad esempio a Nord, verso la Germania. Allo stesso modo, l’ingresso dei privati nella gestione dello scalo può certamente rappresentare una risorsa decisiva per risollevarne le sorti ma questo passaggio va valutato sulla base di un piano industriale che ancora manca e sul quale i soci, a partire dal Comune di Verona, devono necessariamente avere il coraggio di esprimersi.
Per quanto mi riguarda, penso che sono da preferire partner industriali e specializzati piuttosto che investitori principalmente finanziari. L’importante è sì ripartire, ma è fondamentale farlo con la “rotta” giusta.
Michele Bertucco, candidato sindaco
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